Quello dei
Post Generation è un rock progressivo moderno e intrigante, figlio di
Porcupine Tree,
FROST* e
Pain Of Salvation, ma non privo di una generosa dose di originalità
made in Italy.
“Control Z” è un
concept album che
“ritrae un universo distopico, una realtà da trappola mentale controllata dall'ufficio Control-Z, la cui funzione è di annullare eventuali cattivi sentimenti o emozioni degli abitanti”. Musicalmente, questo universo si traduce in sonorità sì alternative (
“This Is My Day”, “About Last Night”), ma raramente apocalittiche (penso agli episodi più o meno sinistri come
“What’s The Worry” o
“This Cannot Work”).
In molte occasioni mi sembra di ascoltare i tedeschi
Dark Suns, ma i nostri hanno un valore aggiunto nell’ottima cantante
Michaela Senetta, superlativa nella coinvolgente
“Could It Be You”. Come se non bastasse, il collettivo guidato da
Matteo Bevilacqua suona alla grande, dimostrando tutto il suo estro nei brani più muscolari come
“You’re Next In Line”, “White Lights And Darkest Patterns” e
“Control Z”, che controbilanciano i vari e azzeccati inserti acustici (è il caso di
“Raising The Bar” o della conclusiva
“Unforgotten Wasteland”, prima del deciso cambio di passo finale).
Ennesima bella sorpresa targata
Luminol Records.
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