Dai e dai, spingi e spingi, cambia e sistema, dopo otto albums di media fattura, finalmente i
Visions of Atlantis riescono a piazzare la bombetta. E tale bombetta chiamasi "
Pirates", come a voler concentrare in una sola parola la 'filosofia' del combo austriaco/italiano.
Ed il disco, pur rimanendo saldamente ancorato agli stilemi del Wishmaster-metal, riesce a vivere di personalità propria, complici composizioni azzeccate ed arrangiate molto bene (a volte un po' troppo alla Kamelot, come ad esempio "
Wild Elysium"). La notizia, rispetto agli altri album, è che la media qualitativa qui è alta, e vi cito solo a mo' di esempio brani come "
Master the Hurricane" o "
Legion of the Seas", che perfettamente riescono a sposare la tematica piratesca con un bel power metal cavalcoso e sinfonico quanto basta, che sa ripiegare in momenti più dolci ma senza mai smarrire la propria personalità.
La produzione è cristallina, pulita ed in grado di far risaltare le indubbie qualità del combo; per quanto mi riguarda, è finalmente arrivato il momento che i VoA facciano il salto di qualità che si sono meritati sul campo, tra interminabili tour e un disco dietro l'altro. Bravi.
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