Non vi inganni l'etichetta 'progressive metal' posta qui a sinistra: i francesi
Ahasver (
nome di un personaggio biblico che si rifiutò di aiutare Jesus nel suo percorso fino al Golgota, e per questo fu condannato a non morire e vagare sulla terra per sempre, ndr) in realtà si cimentano in un genere ibrido, che si avvale sicuramente di tempi dispari e soluzioni poco canoniche, ma che appoggia le sue fondamenta nel death e in tutti i territori di mezzo, dallo sludge all'heavy più canonico. E questo debut album a titolo "
Causa Sui", infatti, ci regala una manciata di brani che possono somigliare ai primi Opeth ("
Sand"), o possono rimandare ai Death più prog ("
Wrath", "
Kings") oppure al metal moderno dei Gojira, con tantissime altre sfumature in mezzo. La voce di
Nicolas Bastide è abrasiva ma sa essere anche melodica, in certi momenti mi ricorda Corey Taylor come timbro...
Sicuramente, questo è un album per chi ha orecchie con pochi confini. Un debutto che suona bene e che potrebbe incuriosire; se vi stuzzica la commistione di cui vi ho parlato, provate a dargli un ascolto.
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