Non si può dire che
Tristan Harders sia tipo da starsene con le mani in mano. Solo quest'anno, infatti, il cantante/chitarrista tedesco ha dato alle stampe il suo primo capitolo solista (
QUI la nostra recensione), e completa adesso il terzo capitolo dell'avventura con la sua band principale, i
Terra Atlantica.
Terzo viaggio dunque, e stavolta ci spostiamo una ventina di anni avanti rispetto al precedente "
Age of Steam". Questo concept album, infatti, ci racconta la storia di un gruppo di giovini in rivolta contro il pugno di ferro dell'impero prussiano, nel 1848; grazie al ritrovamento di una pietra magica, i nostri si troveranno lanciati all'avventura alla ricerca della terra mitica di Atlantica, ma mille pericoli si annidano alle loro spalle...
Una storia avvincente e ben costruita, insomma, in cui peraltro la band si avvale di voci aggiuntive per ben rappresentare i vari personaggi. Musicalmente parlando, ci troviamo di fronte ad un disco power piratesco, pieno di saliscendi e di momenti spiazzanti; inserti di brani di musica classica, e poi polke sfrenate, sassofoni e violini, brani a mille all'ora e strumentali barocchi... Insomma, più volte mi sono ritrovato a pensare a quello che stavo ascoltando come ad un'ipotetica colonna sonora di un film di cappa e spada; sta a voi decidere se questo sia un male o un bene, se sia troppo o se si possa accettare di sacrificare qualche etto di metallo sull'altare della narrazione, visto che qui la storia c'è, e vuole essere raccontata con tutti i suoi andirivieni e tutte le sua variazioni d'umore.
Divertente, poco impegnativo e ben costruito; possiamo fare un torto ai
Terra Atlantica per aver indugiato un po' troppo sugli arrangiamenti? Personalmente gliela perdono, il risultato è davvero interessante. Buon ascolto, e buona visione!
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