Il debut album degli svedesi
Evermore è una rasoiata power/speed 'alla vecchia', con tematiche battagliere, batteria lanciata a duemila, buoni assoli e la voce di
Johan Haraldsson ad andare "sempre più in altooo" (cit. per vecchi), dalle parti di Tomi Fooler, per intenderci.
Quello che invece mi convince poco è la parte compositiva: le canzoni sono dei cliché viventi, sanno incredibilmente di già sentito, e non vengono di certo aiutate da una produzione appena sufficiente. Ciò detto, non mancano brani esaltanti come "
Call of the Wild" o la powerosa "
See No Evil", ma alla lunga il dischetto suona troppo uguale a se stesso e non molto diverso dalla marea di uscite del settore.
Buttateci un orecchio, magari a voi prenderanno un po' di più; è comunque un debutto onesto, e sicuramente ci sono amplissimi margini di crescita.
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