Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:47 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. SIREN’S CALLING
  2. UNBREAKABLE
  3. APOLOGIZE
  4. MASQUERADE FEAT. CHEZ KANE
  5. BREAK THE SILENCE
  6. BROKENHEARTED
  7. WE BELONG TO THE STARS
  8. I’LL BE AROUND
  9. FALLING TO PIECES
  10. THE FIGHT
  11. MY ROCK’N’ROLL

Line up

  • Kristian Fhyr: vocals, backing Vocals, keyboards
  • Magnus Karlsson: guitar, keyboards
  • Jimmy Jay: bass
  • Magnus Ulfstedt: drums
  • Chez Kane: vocals on “Masquerade”
  • Alessandro Del Vecchio: keyboards

Voto medio utenti

Ho la netta impressione che ci sia un pizzico di “prevenzione” nei confronti dei “progetti” di casa Frontiers Music, una soluzione artistica ampiamente sfruttata dalla label partenopea e dal suo boss Serafino Perugino.
Io stesso ammetto di essere un po’ scettico di fronte ad una scelta discografica pericolosamente vicina all’abuso, ma se poi il risultato finale è un disco come quello dei Ginevra, ogni altra valutazione di tipo etico (si fa per dire …) finisce per passare in secondo piano.
Ebbene sì, perché Kristian Fyhr (Seventh Crystal), Magnus Karlsson (The Ferrymen, Primal Fear, …), Jimmy Jay (H.E.A.T) e Magnus Ulfstedt (Eclipse, Nordic Union) con “We belong to the stars” hanno sfornato un bellissimo modo con cui i sostenitori dell’hard melodico scandinavo potranno trascorrere tre quarti d’ora abbondanti del loro tempo di qualità.
Gli estimatori di 220 Volt, Treat, H.E.A.T ed Eclipse si ritengano dunque avvisati, dal momento che l’opera è certamente adatta ad assecondare pienamente i loro gusti musicali, senza “sorprese” magari, e tuttavia sostenuta dalla capacità di ammantare di un’adeguata dose di freschezza una serie di cliché ad alto rischio di censura, qualora trattati dalle mani “sbagliate”.
Insomma, tante belle melodie, tecnica sopraffina e una voce altamente comunicativa, il tutto sapientemente innervato da progressioni sonore grintose e granitiche rappresentano il leitmotiv di un programma che si apre felicemente con il refrain contagioso di “Siren’s calling”, con la brillante “Unbreakable” fa provare un brivido speciale ai tanti fans di Erik Mårtensson & C. per poi dimostrare di saper chiedere “scusa” senza sdilinquimenti grazie alla miscela di sentimento e “ruffianeria” denominato “Apologize”.
Il duetto canoro con Chez Kane in “Masquerade” testimonia l’abilità interpretativa di Fyhr, capace di amalgamarsi intensamente con l’ugola della collega prima che il break chitarristico di Karlsson accentui ulteriormente gli effetti emotivi del brano, prolungati da “Break the silence” e “Brokenhearted”, che faranno felici anche i tifosi dei W.E.T.
Un paio di episodi appena meno efficaci e un po’ troppo convenzionali come la title-track e “I’ll be around” (dai tratti vagamente Bon Jovi-eschi), lasciano spazio al fascinoso tocco sinfonico concesso a “Falling to pieces” e alla bella carica di “The fight”, anch’essa non particolarmente “caratterizzata” eppure piuttosto coinvolgente.
Epilogo riservato a “My rock’n’roll”, che nelle sue fibre soniche esibisce tutte le qualità che deve possedere una soffusa ballata de-luxe per attrarre gli animi dei rockofili più sensibili e passionali.
I Ginevra rimarranno un’entità estemporanea? Toglieranno spazio a qualche emergente dal curriculum meno prestigioso? Nella loro proposta manca il “fuoco sacro” di chi la sviluppa collettivamente nelle “cantine”? Domande magari anche legittime che per ora differiamo di fronte alle piacevoli suggestioni d’ascolto procurate da “We belong to the stars”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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