Non credo alle coincidenze in generale, ma trovo curioso il fatto che due delle migliori realtà continentali in ambito death melodico - nonchè convincente risposta ai colossi nordeuropei - provengano dalla Città Eterna, orgoglio e vanto della nostra nazione.
Ed oggi, dopo aver tessuto le lodi dei
Lunarsea nel 2019 per il loro quarto disco "
Earthling/Terrestre", celebriamo il ritorno dei
Black Therapy con il ....quarto lavoro (toh, un'altra coincidenza!!!) "
Onward" licenziato dalla sicurezza
Black Lion Records.
Con una lineup immutata ad eccezione del nuovo drummer
Francesco Comerci, il quintetto tricolore rende più spessa ed aggressiva la propria proposta rispetto al precedente "
Echoes of Dying Memories" senza tuttavia perdere quei passaggi malinconici, quegli intrecci melodici che ne costituiscono le caratteristiche salienti e distintive.
Senza inventarsi nulla nel genere ma facendo di band quali
Kalmah,
Insomnium (soprattutto) e
Mors Principium Est i propri numi tutelari, i
Black Therapy sfornano un lotto di 9 brani convincenti dalla prima all'ultima nota.
L'apertura del disco affidata alla titletrack mette subito sul piatto ciò che
Lorenzo Carlini e soci vogliono trasmettere per tutti i 48 minuti di running time: death melodico cupo e dolente impreziosito da melodie orecchiabili (non ho detto ruffiane!) e atmosfere in equilibrio tra esaltazione e tristezza.
Le armonizzazioni di chitarra in "
Together" sono entusiasmanti così come il break strumentale offerto dalla struggente "
At the gates of soul"; i cambi di ritmo e di colore nel trittico "
The Song of my Absence", "
Destroy the Fate" e "
A quiet place" con la presenza di vocals femminili, alternanza clean/harsh e lunghi interludi affidati alle sei corde ricordano agli innamorati come me l'incredibile combo "
Across The Dark"/"
One for Sorrow" della band di
Niilo Sevänen.
"
Blindness", "
Betray My Ideals" e "
Behind the Glass" con un ispiratissimo e mai così in forma
Giuseppe Di Giorgio ad urlare la propria straziante disperazione concludono il mio ascolto di "
Onward" (che, lo so, è in ordine casuale), lasciando immediata la voglia di ripartire dall'inzio e rituffarsi nelle emozioni violente appena provate.
Tra tante uscite tutte uguali fatte di materiale riciclabile, regalatevi una perla vera e non perdetevi questo disco dei
Black Therapy che ritroveremo senza dubbio alcuno tra tre mesi quando stileremo la top ten del 2022.
O così, o devo ricorrere ad un buon otorino....
Black Therapy - "
Betray My Ideals"