Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:42 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. ORIGIN
  2. DOWNWARD THE SPIRAL
  3. WHILE NOTHINGNESS SLITHERS
  4. OPPRESSED SUFFERING
  5. THE SLAVER ASCENSION
  6. OF PROSPERITY AND PUNISHMENT
  7. IA ANTH ETBRAE GAGH
  8. HYMNS OF ACRIMONY
  9. PASSAGE OF ANNULMENT
  10. CHAPTER OF NOT LETTING THE BODY PERISH (M.O.R.T.E., PT. 2)

Line up

  • Meatgrinder: guitars
  • Jacopo Rossi: bass
  • Davide Billia: drums
  • Paolo Chiti: vocals

Voto medio utenti

Riecco i liguri con una novità, anzi, due; la prima il cambio di frontman, dopo l’addio di Mattia “Tya” De Fazio ecco il nuovo entrato Paolo Chiti (Devangelic, Esophageal, ecc.).
La seconda è che questo quarto album esce sotto le insegne della polacca Agonia.
Il lavoro è una bella compilation di martellate brutali e senza pietà, condotte con perizia da una squadra ben affiata e devo dire che il newcomer singer sa il fatto suo.
Basta ascoltare la titletrack che apre questo nuovo lavoro; intensa bastonata dietro la nuca; la batteria di Davide “Brutaldave” Billia è una sicurezza con gran dispiego di cambi velocissimi in accoppiata ai riffing mortiferi di Francesco “Meatgrinder” Montesanti.
Ma non solo, ci anche ospiti di lusso come Michele Montaguti dei leggendari Electrocution che offre il suo contributo su “While nothingness slithers” dal climax maligno ed oscuro o Matt Sotelo dei Decrepith Birth che offre un bel solo melodico nella pesantissima “The slaver ascension" ed anche il mitico Dallas Toler-Wade ex Nile, Narcotic Wasteland.
Inoltre se ascoltate la brevissima “Ia anth etrbrae gagh”, sembra di assistere ad una cerimonia ancestrale dove tamburi ed un coro evocativo vengono doppiati da una voce rabbiosa che sembra evocare una divinità diabolica.
Hymns of acrimony”, fa ben capire che non serve correre per forza, si può essere violenti con pesantezza dove ritmiche in mid tempo duettano con riffing serrati.
La melodia viene dosata e bene con squarci negli assoli e in certe partiture di chitarra.
Una menzione va anche al nuovo singer, prestazione encomiabile con un bel vocione profondo, evocativo e coinvolgente.
In sintesi, i genovesi si confermano delle punte di diamante della scena death metal europea con questo nuovo, malsano sigillo, bentornati!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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