Nascono a Bari nel 2001 questi Scavenger, dediti ad un incrocio musicale tra thrash ottantiano e primo death metal; un mix tutt'altro che originale, certo, ma sempre di grande impatto. Abbastanza buona la produzione, ad opera dei Sound Cubed Studio, così come la performance esecutiva dei quattro; l'unica pecca riguarda i suoni degli assoli, davvero poveri e poco corposi, che non rendono giustizia all'ottimo lavoro di Cesare alla chitarra. Se con "Kerosene Party" siamo su terreni di commistione, sui quali si uniscono un riffing thrash ed una batteria più tipicamente death metal, in una song quale la ottima "Necropolis" siamo più vicini al thrash ortodosso e violento di band quali gli Holy Moses. A farla da padrona in questo brano, a mio avviso il migliore del lotto, è la voce di Alex Alagaroth, perfetta per lo stile della band con la sua timbrica a metà strada tra Gerre dei Tankard, Gonnella degli Assassin e Sabina degli Holy Moses (non si offenda Alex per il paragone "femminile", ma Sabina di femminile nel cantato ha ben poco). Sugli stessi alti standard qualitativi "The Scavenger", che alterna sfuriate come quella del (bellissimo) ritornello a momenti più ricercati come il break centrale dell'assolo, e la conclusiva title-track. Nel complesso si tratta di un lavoro davvero bello, che non manca di qualche piccola imprecisione, ma che si attesta senza problemi tra i demo più piacevoli e riusciti di questi ultimi tempi. "Icon of Revenge" girerà a lungo nel mio lettore… perlomeno fin quando non mi farà male il collo per l'headbanging scatenato. Altamente consigliati.
Contatti:
dammila@iol.it - www.thescavenger.it
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