Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:37 min.
Etichetta:Electric Valley Records

Tracklist

  1. MOUNTAIN OF CULT
  2. EXIT BLOOD
  3. GHOST TRAIN
  4. PUNK
  5. NEBULA
  6. MONDO HOPELESS
  7. WITCH'S STARE
  8. MEXICAN STAND UP

Line up

  • Bjørnar Lien Roset: guitar, vocals
  • Rolf Karstein Bang: bass
  • Ola Jørgen Kyrkjeeide: drums

Voto medio utenti

Album d'esordio per il trio norvegese Mystery Dudes. I ragazzi di Oslo rientrano stilisticamente in quell'area ibrida tra l'heavy rock sanguigno, lo stoner, la psichedelia più hard e perfino l'attitudine metal-punkeggiante. Sound bello carico, a tratti grezzo e travolgente, molto grintoso ed alcolico.
Ci sono chiare influenze riconducibili ai Black Sabbath più irruenti (era "Sabotage"), come emerge subito nell'iniziale "Mountain of cult". Riffone turgido e up-tempo muscolare, con quel caratteristico retrogusto inquieto che piacerebbe a Tony Iommi. Anche la voce di Lien Roset è debitrice al buon vecchio Ozzy ed il tutto mi ha ricordato gli scomparsi Orchid. Tiro epidermico, che trascina nello stordimento senza perdite di coesione e con groove di ottimo livello.
Questa formazione si dimostra comunque meno "clone" rispetto ai citati colleghi statunitensi, infatti già dalla successiva "Evil blood" rallentano il passo ed aumentano il tonnellaggio e la cupezza. Un brano torvo, sinistro, dal sentore orrorifico, che si avvicina ai Cathedral o agli Electric Wizard meno tossici. Improvvise accellerazioni snelliscono l'incedere intimidatorio, l'alternanza di lentezza e velocità funziona a dovere.
"Ghost train" possiede connotati molto stoner: brano massiccio e incalzante, con poderoso drumming di Ola Kyrkjeeide e cipiglio generale assai aggressivo. Buon episodio, vario nello svolgimento ma anche solido nel mantenere la presa epidermica. Il trio esibisce una sicurezza da veterani ma senza voler strafare, fatto senz'altro positivo.
Con "Punk" si cambia nuovamente registro. La canzone è pienamente coerente col titolo, un pezzo punkeggiante e tagliente che pare uscito da un album dei Mondo Generator. I norvegesi ci aggiungono però elementi desert-psych (sul genere Fatso Jetson), per non risultare troppo prevedibili. Esito non disprezzabile, ma neppure pienamente riuscito.
Meglio lo strumentale "Nebula", elegante mid-tempo da trip spaziale. Psichedelia hard con passaggi rocciosi e rilassamenti affascinanti, un episodio che denota personalità e competenza tecnica. Invece l'altro strumentale "Mondo hopeless" è un marcio macigno sludgy da veri cazzuti, una sorta di Karma to Burn pestoni e incancreniti. Stoner estremo, pesante e torbido come la melma. Questa coppia di tracce non vocali brilla per il contrasto della loro impostazione e rappresenta una fase top dell'intero lavoro.
Con "Witch's stare" torniamo entro i confini dell'hard doom Sabbathiano: potente e sinistra, è una canzone dall'atmosfera stregonesca ed occulta. L'eco dei titani britannici appare anche troppo marcato, lo si deduce dalle ripartenze rock seventies e dal timbro Iommiano della chitarra. Tutto sommato non male, ma un pò derivativo. Il disco si chiude con la distorta e selvaggia "Mexican stand up", dove il terzetto sfoga la propria furia punk nella maniera più grezza possibile. Canzone decisamente diversa dalle altre, ma l'impatto chiassoso e bruciante risulterà molto utile nelle esibizioni live.

I Mystery Dudes si aggiungono al sempre stimolante roster della Electric Valley Records e si dimostrano gruppo interessante. Non parliamo al momento di primi della classe, ma di una vitale e onesta band che coniuga sapientemente le proprie influenze heavy-doom 70 con pennellate di modernità stoner-sludgy e qualche sciabolata punky. Si coglie una certa freschezza in questo album, che bilancia i passaggi di ricalco stilistico. Con qualche aggiustamento, il trio di Oslo potrà regalare soddisfazioni ancora migliori al circuito internazionale degli hard-stoners.

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