Con “
Appetition” continua l’encomiabile opera di valorizzazione di talenti non molto noti perpetrata dalla
Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group, e dopo
Michael Kratz e
Dion Bayman, oggi tocca a
Tommy 'Satin' Nilsen approdare nel
roster del competente e appassionato
network discografico italico.
Già artefice di due album ("
Satin" del 2014 e
"It's about time" del 2017) apprezzati soprattutto in Giappone, il cantante, produttore e polistrumentista norvegese dimostra tutta la sua sensibilità espressiva e le sue notevoli qualità compositive in una terza incisione davvero avvincente, almeno se l’
hard satinato è il vostro pane sonoro quotidiano.
In possesso di uno spettro vocale cristallino e pregno di
feeling, perfetto per il genere, il nostro sciorina dieci magnifiche canzoni in bilico tra
AOR ed
easy listening, innervate con arguzia e abilità da un’adeguata dose di grinta e dinamismo, per un ascolto complessivo assolutamente privo di controindicazioni.
Suoni “classici”, dunque, eppure sorprendentemente ricchi di una certa personalità e dell’appropriato temperamento, caratteristiche rare, evidenti fin dall’atto d’apertura “
Going your way”, uno splendido modo per “accalappiare” immediatamente, grazie alla sua melodia ammaliante, tutti gli estimatori del genere.
Andiamo addirittura meglio con le successive
“Angels come, angels go” e “
Waiting for another man” intrise da una magnetica atmosfera notturna, e se "
Everybody needs to be loved” svela il lato più sbarazzino e
poppettoso di
Satin, in "
A dream coming true” è l’enfasi romantica a conquistare il proscenio, elargendo all’astante un’intensa forma di suggestione emotiva.
Le pulsazioni
soul/funky di “
Looking at you” aggiungono altro materiale di notevole attrattiva al programma dell’albo, al pari di una “
Pearly gates” che ottiene il medesimo risultato sfruttando il graffio delle chitarre e un
refrain viscoso e di una “
Jenny (I'm bringing you down)” che inizia leggiadra e poi si trasforma in un numero vibrante, felicemente sospeso tra modulazioni vocali
West-Coast e allusioni vagamente Bad English-
iane.
Il grande
John Waite si segnala come possibile modello di riferimento anche per la godibilissima “
Still waiting”, mentre il cesello di tastiere e il coro irretente che caratterizzano “
Fight again” contribuiscono fattivamente a rendere il brano un altro potenziale
hit “radiofonico”.
Una ricerca melodica matura, ispirata e sofisticata, “ruffiana” al punto giusto, contraddistingue il lavoro di un artista che merita la stima totale di tutti gli appassionati del settore, emendando istantaneamente il ruolo di fenomeno “di culto” finora attribuitogli da un panorama musicale sempre più dispersivo e congestionato …
Satin ha i mezzi per essere un vero protagonista della “scena” e a voi non rimane che avvalorare tale affermazione impossessandovi quanto prima di una copia di questo eccellente “
Appetition”.
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