È intrigante l’esordio dei veronesi
Whimsical, sestetto giovane ma maturo capace di unire con gusto generi diversi accomunati da un indubbio carattere progressivo di fondo.
Si parte bene con
“Flamboyant”, che mette a sistema riff muscolari, linee vocali ficcanti dal sapore funk, sintetizzatori moderni e assoli curati e mai eccessivi, e si prosegue altrettanto bene con
“The Time Trickster 2”, brano che comincia come un’avvolgente ballad in 5/8 alla
Riverside prima di sfociare in un più canonico rock progressivo pirotecnico di stampo
ayreoniano.
Elementi folk uniti a un rock sostenuto e ricercato caratterizzano
“The Green Sea In July”, prima del prog spigoloso ma equilibrato di
“When We Dare”, un po’
Periphery, un po’
I Am K e un po’
Bent Knee. Prevalgono le tastiere dai timbri particolarmente azzeccati nella strumentale
“Kappasparkle”, che prelude a
“Green”, traccia fuori dagli schemi, quasi rockoperistica nello sviluppo che abbraccia sonorità estremamente eterogenee, ma sempre con personalità.
Da monitorare.
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