Drudkh - Всі належать ночі (All Belong to the Night)

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:46 min.
Etichetta:Season Of Mist Underground Activists

Tracklist

  1. НІЧНИЙ (THE NOCTURNAL ONE)
  2. МЛИНИ (WINDMILLS)
  3. ЛИСТОПАД (NOVEMBER)
  4. ПОКИ ЗНИКНЕМ У МЛІ (TILL WE BECOME THE HAZE)

Line up

  • Roman Saenko, guitars, bass
  • Thurios, vocals, keyboards, guitars
  • Krechet: bass, keyboards
  • Vlad: drums, keyboards

Voto medio utenti

Ecco qui il nuovo album degli ucraini, un disco pieno di emozione, epicità e che colpisce a fondo.
Questo nuovo lavoro è composto da sole quattro parti ma tutte di grande spessore compositivo, è ispirato al poema di Yakiv Savchenko, “The Victims Of The Nocturnal Ones”.
La prima cosa che mi è saltata a tiro è la materia estrema densa, e disperata dell’opener “The nocturnal one/ Нічний”; mid tempo con chitarre dai riff serrati.
Le vocals sono in screaming, rabbiose con all’interno assalti in blast beats con accenni melanconici; ci sono anche aperture melodiche pulite a dare quel qualcosa in più al tutto.
Windmills/ Нічний”, è intinta di epicità con cori puliti iniziali che vengono raggiunti per gradi da riff di estrazione quasi depressive per il climax disperato reso ancor più vivido dalla marcia lenta e dalle vocals urlate intrise di dolore.
Eppure c’è un certo orgoglio che si respira al suo interno con cambi di marcia marziali e chitarre acustiche; questi cambi di atmosfera ti prendono a livello interiore perché sanno colpire allo stomaco.
Till we become the haze/ Поки Зникнем у Млі”, è la traccia che chiude questo nuovo lavoro ed è anche la più lunga, oltre quindici minuti, come una sorta di suite estrema.
Si inizia con un mid tempo sorretto da riff a zanzara e doppia cassa continua con screaming rabbiosi e colmi di impeto, poi al suo interno troviamo rallentamenti dove il grado melodico è maggiore.
Ma il bello arriva poc’anzi, perché prende il largo la parte strumentale che dialoga al posto della voce con cambi di tempo mantenendo la chiave di volta di un climax umbratile che porta al finale arpeggiato.
Questo undicesimo ritorno discografico come ho detto in partenza è denso, non è immediato ma sale con gli ascolti per offrire tutta la sua triste, fiera bellezza.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 21 nov 2022 alle 20:44

Album spettacolare. Sicuramente tra i miei top 10. Maestri.

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