“Jord” deve essere un disco particolarmente caro ai
Jordsjø perché è la seconda ristampa che
Karisma Records pubblica in pochi anni.
C’è sempre qualche piccola variazione di mix e di scaletta, ma la sostanza non cambia. Si tratta della fase più a fuoco della carriera dei norvegesi, combattuti tra bordoni spacey ed eterei di ispirazione
pinkfloydiana (
“Over Vidda”, “La Meg Forsvinne”) ed episodi marcatamente scandinavi contraddistinti da melodie spigolose e atmosfere che rievocano boschi e foreste (
“Abstraksjoner”, “Jord I”).
A posteriori, viene quasi il dubbio che gli ultimi
Opeth abbiano rubato qualche idea al duo (
“I Momos Tradgard”, “Jord II”), anche se qui i livelli di tensione sembrano decisamente maggiori (penso alla sinistra e ansiogena
“Se Valinors Lamper”).
Alla prossima ristampa.
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