Helvellyn - The Lore Of The Cloaked Assembly

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:37 min.
Etichetta:Purity Through Fire

Tracklist

  1. THE LORE OF THE CLOAKED ASSEMBLY
  2. SACRILEGIOUS VIOLATIONS
  3. SACRILEGIOUS VIOLATIONS PT 2
  4. REIGN UPON RUBY SKIES OF NOOSE
  5. NEVER ENDING MOONLIT SPIRES
  6. TO WALK THE CORRIDORS OF PESTILE
  7. VLKODLAK BATTALION
  8. UNHOLY VOYAGE

Line up

  • J.D: drums
  • P.G: guitars, bass
  • M.H: guitars, bass
  • M.B: guitars, bass
  • D.F: vocals

Voto medio utenti

Gli inglesi Helvellyn, qui al loro esordio discografico, non sono dei novellini dato che dietro al progetto ci sono membri provenienti da band come Thy Dying Light, Nefarious Dusk, Ulfarr, Heathen Deity e Fr, per quello che, a tutti gli effetti, è una sorta di super gruppo, underground, black metal made in terra d'Albione.
Visto il background dei musicisti coinvolti, per chi conosce la scena "cumbrian black" è facile capire cosa aspettarsi da "The Lore Of The Cloaked Assembly": metallo nero vecchio stile, devoto, in lungo ed in largo, agli anni '90, con pochi fronzoli, molto diretto, freddo e dannatamente oscuro.

Niente di meno, niente di più.
Aggiungo, anche, niente di nuovo.
Ovviamente.

Il suono degli Helvellyn, in ogni caso funziona, sia per il suo essere scarno e "vero", sia per le sottili melodie, molto occulte, che ne solcano gli intrecci e ne esaltano l'essenza di appartenenza ad un certo modo di intendere il genere estremo per eccellenza.
All'interno del disco non esiste un vero picco creativo, così come non ci sono passaggi fuori posto: tutto va come deve andare, dal riffing allo scream acido, dal suono lo-fi al freddo delle sei corde... insomma, se amate il Black Metal (d'obbligo le maiuscole) di scuola Darkthrone o Gorgoroth, immagino che "The Lore Of The Cloaked Assembly" potrà comodamente trovare posto sui vostri scaffali, anche digitali se siete giovani, mentre, in caso contrario, se, cioè, amate l'evoluzione e non siete nostalgici, allora quest'album non fa per voi e, probabilmente, nemmeno la nera fiamma è quella con la quale scaldate il vostro animo nero.

Nostalgia portaci via (perdonatemi).
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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