Copertina 7,5

Info

Demo
Anno di uscita:2004
Durata:33 min.

Tracklist

  1. THE FOGGY DEW
  2. WORLDS' END INN
  3. HERITAGE CRY
  4. FAERIEE
  5. THE FOGGY DEW
  6. MY BALLAD FOR PILGRIMS AN' CROWS
  7. SKRIMSHANDER
  8. THEODEN'S SPEECH
  9. THE FOGGY DEW

Line up

  • Daniele Zoncheddu: guitars, flute
  • A. "Achab" Bianchi: drums
  • Simone Casula: vocals
  • Emiliano Occhi: bass
  • Eleanor Jones: keyboards

Voto medio utenti

Decisamente fuori dagli schemi più abusati il secondo demo (a distanza di ben 5 anni dal precedente "Fall") dei Kalevala. E' altrettanto evidente l'impegno profuso dalla band nella realizzazione di questo "Worlds' End Inn", dall'aspetto concettuale a quello musicale (da segnalare la presenza di diversi ospiti), per la registrazione ed anche per un artwork accurato e convincente. "Worlds' End Inn" localizza negli Skyclad uno dei punti di paragone per i Kalevala, mentre la seguente "Heritage Cry", alle atmosfere celtiche, comunque sempre presenti, preferisce un feeling più Hard Rock e apertamente settantiano. Sono ancora queste le atmosfere che vengono rievocate da "Faeriee", brano che però tentenna a livello vocale almeno in un paio di occasioni e che non scorre a dovere, offrendo il meglio nella parte strumentale "seventies" piazzata verso il finale. Azzardando il paragone con un altro gruppo italiano come gli Elvenking, si potrebbe affermare che se questi hanno unito alle sonorità folk tipiche di Martin Walkyier sia un approccio più heavy sia evidenti influenze Death Metal, i Kalevala guardano piuttosto ai grandi gruppi Hard dei '70, come i Deep Purple. La componente folk/celtica riemerge in maniera evidente con "Skrimshander" ben sottolineata dall'utilizzo del violino. Più che positiva anche "Theoden's Speech", che dopo un inizio narrato prede ritmo e se a livello vocale mostra la bravura del cantante Simone Casula, sul piano musicale dà al gruppo la possibilità di affrontare i diversi percorsi musicali che lo animano. Da sottolineare infine l'inclusione di "The Foggy Dew", un brano tradizionale irlandese che viene riproposto in tre momenti diversi del CD. A parte qualche piccola titubanza qua e la (più che altro a livello di arrangiamenti), l'unico dubbio che sorge è legato all'abbinamento dell'ambientazione folk ad un concetto tipicamente legato all'epica Finlandese come è appunto il "Kalevala". Ad ogni modo i risultati sono ottimi e perciò per ora si può tranquillamente chiudere un occhio.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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