Il secondo album dei francesi
Black Hole (da non confondersi con l’ottimo combo italiano) è un buon prodotto di power metal mai fine a se stesso, che sa ritagliarsi le sue atmosfere e che ce la mette tutta per non essere mai banale. Capitanati dalla voce di
Fabio Torrisi, che tanto si rifà a Ronnie James Dio, i Black Hole cercano brani pesanti, sempre a cavallo della doppia cassa (o quasi), ma in cui la varietà la faccia da padrona. Esempi di ciò possono essere “
Chasing the Kraken” da una parte e “
The Legend of Justine” dall’altra. Il primo, un brano diretto, potente e coinvolgente; il secondo, più oscuro, mid-tempo che fa un po’ vecchi Queensryche (sensazione sonora provata qua e là, ma con le debite inarrivabili proporzioni).
Tutto il disco si muove bene tra questi due estremi, fornendo un’oretta di un buon ascolto, non sempre power, ma molto più spesso classic heavy metal, fatto bene e con un gusto un bel po’ retrò che non mancherete di notare. Chiudono il disco due cover: nientemeno che “
Fear of the Dark” degli Iron Maiden (dovevo davvero specificarlo??) e
Dream On degli Aerosmith; fedeli alle originali quanto basta, ma senza risultarne copie, soprattutto la prima che si ammanta di tastiere e che fa un effetto devo ammettere piacevole e sorprendente, anche se i puristi storceranno naso orecchie e gola. Bene così.
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