Secondo EP in due anni per i finlandesi
Vanguardian, che fondono con inusuale perizia prog metal, folk, death, djent e un pizzico di black, che in Finlandia se non ce lo metti fa un po' brutto. 23 minuti per 4 brani, di lunghezza e complessità crescente, dove la voce di
Markus fa da Virgilio per l'ascoltatore, modificandosi in base alle atmosfere che la band esprime in questo o quel momento all'interno del brano; per cui, con facilità, si passa dal cantato al growl allo scream, fino ai sussurri in alcuni momenti. E lo stesso percorso seguono le composizioni, che sanno navigare tra i generi con perizia, pur trovandoci al cospetto di una band giovane.
Questo non è di certo un prodotto mainstream, è un EP oscuro e sofferto, richiede orecchie allenate, curiose e con pochi preconcetti, ma io vi consiglierei di dargli un ascolto, se alcune delle suggestioni da me veicolate abbiano fatto minima presa sulla vostra curiosità. Interessanti...
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?