Se io chiedessi su due piedi a quale corrente musicale appartiene un gruppo chiamato Herbstlethargie - ovvero "letargo autunnale" - sono certo che la maggior parte di voi non esiterebbe nell'indicare il black atmosferico, ovviamente centrando il bersaglio in pieno.
Marcus Röll (ovvero Herbst...) il polistrumentista e cantante dietro il progetto tedesco non ha infatti altre intenzioni che dare voce e musica a quella che possiamo tranquillamente chiamare la sua ossessione: descrivere le varie fasi di transizione dell'autunno, dalle prime notti fresche di settembre attraverso i giorni e le settimane più fredde, fino all'inizio dell'inverno ed alla caduta della prima neve.

Le otto tracce del debut "Melancholie im Blattfall" (La malinconia della caduta delle foglie), eseguite da Herbst coadiuvato da alcuni ospiti al violoncello ed alle backing vocals, restituiscono la tristezza e la sottile malinconia che porta con sè il crepuscolo della stagione estiva mentre si cristallizza nel gelido abbraccio dell'inverno.
Il black metal atmosferico, pregno di melodie sofferenti, profondamente tristi e malinconiche, è il vestito perfetto per dare sfogo a tutta la sottile inquietudine che spesso pervade l'anima quando realizza che il tempo della luce e del calore volge al termine.

Settembre, Le foreste bruciano, Le foglie cadono o La prima neve ("September", "Die Wälder brennen", "Blätter fallen", "Der erste Schnee"), i titoli di alcuni brani del disco, sono testimonianza inequivocabile delle tematiche trattate; nulla di originale come del resto le sonorità (già apprezzate in band quali Der Weg einer Freiheit, Fen o Agalloch) ma evocative al punto da soddisfare sicuramente quella frangia di ascoltatori più inclini al lato emotivo che a quello distruttivo del metallo nero.
Che - come sempre più spesso accade in questi anni - si rivela il bacino più interessante per reperire musica di qualità.

Herbstlethargie - "Melancholie im Blattfall" (full album)