Primo capitolo di una serie di ristampe del catalogo dei floridiani Deicide, una scelta della britannica Dissonance per dare lustro ad una formazione iconica del metal estremo.
La band guidata da Glen Benton, fa parte dei “Big Four” del death metal insieme agli Obituary, Cannibal Corpse e Morbid Angel, ma rispetto ai compagni di genere ha un suono più maligno e soprattutto un frontman provocatore e provocatorio che ha sempre alzato l’asticella contro la religione Cristiana.
Qui l’etichetta ristampa in un triplo digipack i primi due album e la compilation comprendente il demo “infernale” che gli fruttò il contratto con l’allora potente Roadrunner quando i nostri si chiamavano ancora Amon.
Non sto qui a dilungarmi perché questi album dovreste conoscerli a menadito; la produzione è potente e cristallina e marchiata Morrisound, un nome, una garanzia a quei tempi per lo stile sotto l’occhio vigile di Scott Burns.
L’esordio omonimo del 1990 presenta un attacco ad alzo zero per non fare prigionieri; basta ascoltare l’assalto dell’opener “Lunatic of god’s creation”, alla malsana “Dead by dawn” alla devastante e conclusiva “Crucifixation”.
Brani potenti, compatti, con influssi slayeriani con i fratelli Hoffman che allora erano dei ricamatori di riff che lasciavano il segno e Benton usava un doppio registro vocale che univa growl a uno screaming indemoniato.
Due anni dopo, ecco il secondo sigillo e qui i nostri seguitano la formula di intransigenza sonora con composizioni come “The caco-daemon” che ti spalma sul muro alla violentissima “Trifixion”.
Il terzo dischetto comprende registrazioni del primo periodo con gran parte che finirà sul debutto in maniera più focalizzata.
Il libretto interno presenta le note biografiche a cura del giornalista inglese Dom Lawson, in forze a testate metal come Metal Hammer UK e Fistful Of Metal.
L’unica pecca è l’assenza di bonus che avrebbero potuto ingolosire o giustificare di più l’acquisto, consigliato l’acquisto ai più giovani o chi si sia lasciato scappare al tempo gli album.