A forza di vivere nel passato avevo quasi scambiato la copertina di
‘Supraliminal’ per una re-edizione di quella di
‘Reek Of Putrefaction’ per cui mi sono benevolmente avvicinato all’ascolto di quest’album nella speranza di lasciarmi cullare da ‘dolci melodie’ e invece … e invece pur non trovandomi di fronte alla primordiale coaticità della band di
Jeff Walker e
Bill Steer, ho potuto ampiamente godere di un album che si candida di diritto tra i migliori del 2023 in ambito death metal. Se da una parte é certamente presto ed azzardato affermare una cosa del genere, é altrettanto vero che i terremotanti 43’ di
‘Supraliminal’ riconciliano perfettamente con il concetto di death metal evoluto e distruttivo, intenso e d’impatto. Partendo dall’esperienza maturata con il debut
‘The Hollow Gaze Of Death’, il quintetto di Minneapolis ha saputo migliorare la propria proposta arricchendola di dinamicità, fantasia e ‘concretezza’, riuscendo cosi’ a condensare in questi 9 brani una quantità di idee, riffs e cambi di ritmo da far pensare ad una sorta di incrocio tra
Incantation/
Immolation e
Ulcerate . La fusione tra il labirintico riffing di
Alex Walsted (che si occupa del songwriting di tutte le ‘corde’, 4-6 e 12 …) e il terremotante e fantasioso tappeto ritmico di
Jason Hirt che, rispetto al debut, ha aumentato decisamente la velocità d’esecuzione , il livello tecnico dei pattern e il groove stesso, riesce a creare un ‘wall of sound’ totalizzante che viene ancor più ‘impreziosito’ da growls profondi e, incredibilmente dinamici di
Barclay Olson. L’ascolto di
‘Supraliminal’ si dimostra dunque un’esperienza variegata e sorprendente grazie al continuo alternarsi di parti doom, grind e altre prettamente tecniche che vanno dalla rabbia death/black di
‘Temple of Broken Swords’ alla caoticità controllata di
‘Catapulted Into Hyperspace’ o dell’opener
‘Curse Of Creration’. Arrivati alla fine dell’ascolto di
‘Supraliminal’ con
‘Decimation Mechanism’ ci si puo’ certamente dire soddisfatti di quanto ascoltato e si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte ad un album meritevole di farci compagnia fino alla futura detronizzazione … Lode a nuovi distruttori !
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