Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:43 min.
Etichetta:Everlasting Spew Records

Tracklist

  1. CURSE OF CREATION
  2. HORRENDOUS INCANTATION
  3. CATAPULTED INTO HYPERSPACE
  4. TEMPLE OF BROKEN SWORDS
  5. FESTERING ABSTRACTION
  6. INVIOLATE VISCERA
  7. BEACON OF LOSS
  8. THE ANVIL
  9. DECIMATION MECHANISM

Line up

  • Alex Walstad: guitar, bass, synth, 12 string, vocals (backing)
  • Barclay Olson: vocals
  • Jason Hirt: drums

Voto medio utenti

A forza di vivere nel passato avevo quasi scambiato la copertina di ‘Supraliminal’ per una re-edizione di quella di ‘Reek Of Putrefaction’ per cui mi sono benevolmente avvicinato all’ascolto di quest’album nella speranza di lasciarmi cullare da ‘dolci melodie’ e invece … e invece pur non trovandomi di fronte alla primordiale coaticità della band di Jeff Walker e Bill Steer, ho potuto ampiamente godere di un album che si candida di diritto tra i migliori del 2023 in ambito death metal. Se da una parte é certamente presto ed azzardato affermare una cosa del genere, é altrettanto vero che i terremotanti 43’ di ‘Supraliminal’ riconciliano perfettamente con il concetto di death metal evoluto e distruttivo, intenso e d’impatto. Partendo dall’esperienza maturata con il debut ‘The Hollow Gaze Of Death’, il quintetto di Minneapolis ha saputo migliorare la propria proposta arricchendola di dinamicità, fantasia e ‘concretezza’, riuscendo cosi’ a condensare in questi 9 brani una quantità di idee, riffs e cambi di ritmo da far pensare ad una sorta di incrocio tra Incantation/Immolation e Ulcerate . La fusione tra il labirintico riffing di Alex Walsted (che si occupa del songwriting di tutte le ‘corde’, 4-6 e 12 …) e il terremotante e fantasioso tappeto ritmico di Jason Hirt che, rispetto al debut, ha aumentato decisamente la velocità d’esecuzione , il livello tecnico dei pattern e il groove stesso, riesce a creare un ‘wall of sound’ totalizzante che viene ancor più ‘impreziosito’ da growls profondi e, incredibilmente dinamici di Barclay Olson. L’ascolto di ‘Supraliminal’ si dimostra dunque un’esperienza variegata e sorprendente grazie al continuo alternarsi di parti doom, grind e altre prettamente tecniche che vanno dalla rabbia death/black di ‘Temple of Broken Swords’ alla caoticità controllata di ‘Catapulted Into Hyperspace’ o dell’opener ‘Curse Of Creration’. Arrivati alla fine dell’ascolto di ‘Supraliminal’ con ‘Decimation Mechanism’ ci si puo’ certamente dire soddisfatti di quanto ascoltato e si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte ad un album meritevole di farci compagnia fino alla futura detronizzazione … Lode a nuovi distruttori !

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