Valkija - Days Of The Rising Sun

Copertina 9

Info

Demo
Anno di uscita:2003
Durata:26 min.

Tracklist

  1. AFTER THE WAR/THE SEAFERER
  2. LADY OF STEELE
  3. BLACK ANGEL
  4. DESERT OF LENG/THE UNKNOWN KAHDATH
  5. LIVIN' FOR DEATH

Line up

  • Zoraija (Anna Amato): vocals
  • Jhon Turturro (Luca Rossi): guitars
  • Nikoll Hamm (Vito Grillo): bass
  • Alex Scarlata: drums

Voto medio utenti

All'insegna della riscoperta del metal più classico e puro, un eccellente promo di questa band catanese nata nel 99 e partecipante a numerosi festival regionali, tra cui il "Dominus Metal 2002" come supporto a Vision Divine e Thy Majesty. Pur ispirandosi ai classici del genere epic, power, NWOBHM degli anni '80, i Valkija riescono comunque a creare un proprio stile senza intrappolarsi nel ruolo di "defenders oltranzisti" o perdersi in soluzioni "hollywoodiane", ponendo sempre la melodia come cardine attorno al quale imperniare l'alternarsi dei vari stati d'animo evocati nei loro brani. L'intro orchestrale con pianoforte classico crea un'atmosfera calma e quasi religiosa (penso ai Saviour Machine di "Legend"). Dopo un breve narrato arriva "the Seaferer", epic metal in stile Manowar molto ben cadenzato ed impetuoso,un vero anthem metal arricchito dalla prestazione vocale di Zoraija (complimenti al suo inglese), che diventa ancor più convincente e cattiva in "Lady of Steele", siamo in puro power stile anni '80 con chitarre taglienti e ritmica vertiginosa, la classe e lo stile con cui i Valkija si destreggiano per non cadere nel "già sentito" dovrebbe essere da esempio per molte bands-fotocopia. "Black Angel" è carica di atmosfere dark ed intimistiche spezzate da un refrain a ritmo sostenuto e melodico, qui Zoraija offre una prova molto intensa, quasi teatrale, mentre la parte strumentale è in stile NWOBHM, ma ecco arrivare il capolavoro assoluto, "The Unknown Kadath" (il testo,magnifico, è ispirato ai racconti del solo ed unico maestro dell'orrore cosmico, terreno e soprannaturale, H.P.Lovecraft) introdotto strumentalmente da tastiere liturgiche, chitarra acustica ed uno strepitoso giro di basso, la voce di Zoraija assume un tono mistico, tetro, terrorifico, epico, l'atmosfera dark-metal ai limiti del gotico è indescrivibile, da brividi (e pensare che sarebbe stato facile copiare qualcosa dai Black Sabbath, e invece no, questi catanesi si sono fatti il dark metal in casa), un brano di cui lo scrittore americano, se fosse ancora in vita, avrebbe certamente apprezzato. Controllando che alle mie spalle non si siano svegliate creature oscure e striscianti arrivo a "Living for Death", in stile epico e battagliero, tipico brano da "defenders of steel" da cantare in coro, Manowar e Virgin Steele da riferimento, attenzione all'ottimo cambio di tempo nella parte strumental. La conclusione è lasciata ancora alla parte strumentale che aveva aperto il cd.
Non ho altre parole: grandi, unici, puri, genuini, versatili, mai noiosi o ripetitivi.

Contatti: Vito Grillo/ GianLuca Rossi Via Sgroppillo 7 95027 S. Gregorio (CT)
e.mail: valkija@libero.it
Recensione a cura di Carlo Viano

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