Dryad é una nuova black metal band proveniente dagli Stati Uniti e più precisamente dal simpatico stato dell’Iowa che, granoturco e Spliknot a parte, non ha poi molto altro da offire… riuscirà il terzetto di Iowa City ad aggiungere nuovi motivi di interesse per visitare il loro stato ? Mah, non saprei al momento … sicuramente il loro é un sound ferale, caotico e brutale, tanta é la furia black filtrata da un’ispirazione crust punk, ma questa proposta oltranzista e devastante viene levigata e resa più digeribile da stucchevoli e puntuali intermezzi synth oriented capaci di alleviare tutta la tensione e la rabbia accumulate con i pezzi più spinti. Il continuo alternarsi di aggressione e riflessione crea chiaramente un’ altalena di emozioni e vibrazioni completamente differenti e agli antipodi che non riescono a fondersi perfettamente e contribuiscono, anzi, a creare un certo senso di incompiutezza e insoddisfazione nell’ascoltatore. Per una maggiore coerenza credo sia molto importante che il gruppo si concentri ancora di più in fase di songwriting per riuscire a dare una certa compattezza e credibilità ad un sound che parte da ‘presupposti nobili’ ma che deve essere smussato in molti suoi aspetti per arrivare ad essere efficace, mirato e riconoscibile. Ascoltati i 35’ in pieno, non si puo’ che conostatare come la band sia ancora del tutto da amalgamare nei suoi intenti, ma intanto la prima uscita su lunga distanza da sicuramente ragione alla strada intrapresa dal terzetto.