A due anni di distanza ecco ricomparire i
Big City i quali, confermato il sodalizio con la Frontiers Music, pubblicano il loro quarto full length in carriera, intitolato
'Sunwind Sails', presentato da una copertina molto stile 'Il Pianeta Del Tesoro'. Nonostante l'estetica però, ciò che conta è la musica, e vediamo quindi di analizzare se questa nuova fatica risulta essere superiore al sufficiente
'Testify X' uscito nel 2021, che a malapena riusciva a essere un disco godibile.
Diciamo fin da subito che le coordinate musicali della band non si smuovono di un millimetro, restando su un hard rock molto moderno, con ritornelli catchy ma non disdegnando per questo riff più taglienti e incisivi, che li porta ad affiancarsi un po' a gruppi come H.E.A.T., Eclipse, e Crazy Lixx. Ed effettivamente un miglioramento nel songwriting è percepibile ascoltando ad esempio
'Human Mind', un pezzo certamente semplice ma essenziale e funzionale, ma anche
'Diamonds In The Rough'. Con
'Now' invece si va su terreni più 'dokkeniani', e nonostante il gruppo pecchi un po' di originalità proponendo sempre la medesima struttura e alcuni ritornelli si assomiglino un po', prendo come modello
'After The Raid' e
'Sons Of Desire', il risultato complessivo è sicuramente soddisfacente e migliore del precedente disco. Anche la produzione, ur non eccellendo, mette in risalto tutti gli strumenti e la voce un un po' sporca di
Jørgen Bergersen.
Un piccolo passo in avanti per i
Big City, che se saranno capaci di muoversi ulteriormente verso strutture più articolate e virando meno sullo stile fotocopia, potranno migliorarsi ulteriormente.
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