Seppur momentaneamente bloccati dalla pandemia e da tutte le relativi conseguenze, i tedeschi
Atomwinter non si sono arresi, ed eccoli quindi pronti a dare alle stampe il loro quarto full length
'Sakrileg', nuovo tassello discografico in una ormai carriera più che decennale. Carriera che ha visto pochissimi cambi di formazioen tra l'altro, se non per la sostituzione dietro al microfono di
Oliver Holzschneider in favore di
Florian Bauer (Burden Of Grief, Hellforce), il quale debutta proprio in questa occasione, nonostante fosse già entrato nella band nel 2020. Ma vediamo com'è andata nello specifico.
'Sakrileg' mantiene le stesse coordinate del sound dei precedenti lavori, orientandosi un un limbo fra parti doom soffocanti alla Asphyx, e qui penso a
'Ov Blood And Flesh' o all'asfissiante
'The Dark Void', e sferzate che richiamano un po' i Sodom di 'Tapping The Vein', come in
'Until The Loss Ov God'. Ciò che fa risaltare questa nuova fatica comunque, è il fatto che gli
Atomwinter sappiano comunque mantenere una loro identità senza per questo copiare in maniera eccessiva le band sopra citate, e sicuramente questo è un punto in loro favore, che comunque era già stato ampiamente dimostrato nei precedenti lavori. Si arriva senza problemi alla fine dell'ascolto, passando dalla furiosa
'Cryptic Death' a
'Catatonic Pathway' dove le chitarra di
Benni G. la fa da padrone, aiutata anche da una produzione non eccessivamente cristallina ma neanche per questo registrata in maniera che si senta a malapena il tutto.
Altra conferma positiva per gli
Atomwinter i quali, pur non confezionando un prodotto impeccabile, riescono a mantenere alto il loro standard e sopratuto la loro voglia di crederci. Chapeau.
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