Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:52 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. HAGALAZ
  2. DRINK MET DE GODEN (WALHALLA)
  3. KLAUWEN VOORUIT
  4. SCHILDENMUUR
  5. DE STRIJD DUURT VOORT
  6. OEROS
  7. WEDERKEER
  8. IJZIGE NACHT
  9. RAIDHO
  10. VER VERLANGEN
  11. HOLDA
  12. ZOMERVUUR

Line up

  • Rowan Roodbaert Bass, Guitars, Vocals (backing)
  • Koen Vuurdichter Guitars, Vocals (backing)
  • Jacco Bühnebeest Vocals, Accordion
  • Mat Snaerenslijper Guitars
  • Kevin Houtsplijter Drums
  • Daniël Den Dorstighe Vocals

Voto medio utenti

Dopo cinque anni e un cambio quasi generale di formazione con l’entrata di tre nuovi inserimenti ecco che gli olandesi ritornano con il nuovo album con una convinzione maggiore e una vena epica accentuata.
Basta sentire l’opener che è un concentrato di fierezza e potenza tra cambi di tempo, cori, voci pulite e un giusto bilanciamento tra aggressività e gusto melodico.
Anche la seguente “Drink met de goden (Walhalla)” ne è un valido esempio; mid tempo serrato dove le chitarre acustiche fanno capolino in una traccia dove l’incedere drammatico viene arricchito da un chorus ben costruito che ti spinge a cantarlo.
La componente folk è presente nelle acustiche “Schildenmuur”, “Ver verlangen”, la titletrack e nella ballata conclusiva “Zomervuur”, dove la prima è molto breve ed è una sorta di marcia eseguita da percussioni battenti e cori mentre la composizione che da il titolo al disco è drammatica, con arpeggi acustici e inserti di violino.
La seguente “Ijzige nacht” è un mid tempo con un lavoro serrato di chitarre e le due voci si incastrano alla perfezione con i cori che amplificano l’epicità del tutto.
Bella la sezione centrale atmosferica con arpeggi, violino, percussioni e voce pulita evocativa che viene corroborata da un pathos fiero che fa centro pieno.
Holda” è una cavalcata epica con le due voci che s’intersecano con i riff serrati e parti piene di pathos emotivo nel chorus e sullo sfondo chitarre armonizzate.
La componente più oscura fa capolino raramente durante tutto il disco con accelerazioni di stampo extreme e growl vocals come a dare più impatto a certi brani.
Bisogna certamente dire che questo stravolgimento della formazione diventando un sestetto ha reso fresca una formula conosciuta ma con un’anima ricca e sentimento, veramente un bel ritorno.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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