Arrivano al debut album anche i tedeschi
Sintage, band compresa nell'immenso calderone dlele proposte new wave of traditional heavy metal e che, dopo un buon EP risalente a due anni fa molto corposo a livello di inediti, sono pronti anche per il primo full lenght.
'Paralyzing Chains' si muove su coordinate prettamente priestiane con qualcosina qua e là dei Saxon degli eighties, e seppur non sconvolgendo nulla e nessuno, si prefigura come un disco che fa della passione il suo punto di forza.
Caratteristica della band è la voce un po' sgangherata (in senso buono) di
Randy, che nei ritornelli ad esempio di
'Midnight Evil' o
'Venom', pezzo di matrice Accept dal riff, dà il meglio di sè. Nessun pezzo emerge particolarmente come migliore di altri, ma i
Sintage mettono in campo comunque un manipolo di canzoni ben coerenti tra loro, senza picchi ma neanche bassi, e se si fa eccezione per
'Rockin' Hard', un buon anthem che funzionerà non poco in sede live, il resto scorre sempre seguendo sempre un songwriting fresco, veloce, senza pause e coinvolgente. Ciò che non fa assegnare un voto più alto è proprio l'eccessiva similarità tra le canzoni, che restano tutte su un livello medio, pur avendo tra la loro una scioltezza generale dell'ascolto che non supera neanche i 35 minuti.
Forse fin troppo derivativo e destinato a perdersi nel marasma di uscite che la NWOTHM mette a disposizione giornalmente, ma se dovesse capitarvi sotto mano, un ascolto a questo
'Paralyzing Chains' consiglio comunque di darlo, ad ogni modo se lo merita.
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