Al loro esordio discografico, gli
Hyl, band italo / polacca, dimostrano di avere le idee molto chiare: il loro suono, infatti, è un chiaro "omaggio" al black metal moderno dei Mgla senza, per questo, dimenticare, le origini del genere e conservando, in ogni caso, una propria identità specifica da ricercarsi, in particolare, nelle inquietanti inflessioni melodico - Ambient (l'ultimo brano è molto significativo in tal senso) che irrorano
"Where Emptiness is All".
Il leader
Rick Costantino, coinvolto, tra gli altri, negli Schizo e nei Krigere Wolf, dimostra di aver assimilato benissimo il riffing di M. e costruisce cinque brani oscuri, rabbiosi e densi di fumo con i quali da vita ad una sorta di viaggio introspettivo, tra riferimenti alla natura ed alla misera condizione umana, mentre, dal lato prettamente musicale, una sezione ritmica devastante e l'incessante lavoro delle sei corde, ossessivo e sferzante, completano un quadro dai toni grigi e dall'atmosfera invernale, ottimamente rappresentata dall'artwork di un album da ascoltare tutto di un fiato e senza alcuna remora.
Certo, a volte i riferimenti ai maestri polacchi sono fin troppo evidenti, ma è anche vero che siamo al cospetto di un debut album, con tutte le attenuanti del caso quindi, così come è vero che gli
Hyl, sulla base di quello che dicevo all'inizio, cercano la propria via espressiva in una sorta di ibrido che, se limato ed affinato in futuro, garantirà ai nostri una maggiore qualità ed una cifra espressiva, senza dubbio, più incisiva di quella di oggi.
Le capacità, mi piace sottolinearlo, ci sono tutte, l'attitudine è quella giusta ed i modelli perfetti: basterà poco per avere un nuovo tizzone ardente nella fiamma nera.
Io attendo.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?