I
Dream Upon Tombs nascono nel 1996 in quel di Adelaide, nel sud dell'Australia, e salvo un demo nel 1997 (''
Black Tales Of Sorrow And Damnation'') sino al 2020 fanno perdere le loro tracce; in quell'anno pubblicano l'EP "
Marble Night In Ecstasy'' apripista al debutto vero e proprio che avviene nel 2023 con il qui presente "
Palaces of Dust" rilasciato da
Sleeping Church Records.
Quasi 30 anni di processo creativo uniti alla collaborazione di
Dan Swanö (mastering) avrebbero dovuto portare ad un disco capace di "
far tremare i pilastri del cielo" (cit.): ecco, "
sarà per un'altra volta" (ri-cit.)....
David e
Jak Shadows presentano un ibrido a metà strada tra il black metal atmosferico ed il death melodico che purtroppo non convince in una direzione nè nell'altra.
Troppo scolastico per solleticare l'attenzione degli smaliziati amanti del suono di Gothenburg, troppo lento ed assonnato per conquistare i devoti alla nera fiamma, "
Palaces of Dust" si trascina tra partiture labirintiche di chitarra, inserti di tastiera volti a (tentare di) creare atmosfere inquietanti e lunghissimi interludi strumentali.
Il tutto lascia sospesi, cristallizzati, incompiuti, un'attesa snervante che in tutti i 42 minuti del disco non trova mai il proprio apice, la propria esplosione di furia o di malinconia.
Ed è un peccato perchè in potenza le idee si intuiscono esserci ma restano come bloccate in un limbo di monotonia ed anonimato.
Visti i risultati dopo un'attesa durata 3 decenni, temo avesse ragione
Michelangelo:
"
L'attesa è il futuro che si presenta a mani vuote".
Dream Upon Tombs - "
Palaces of Dust"
"L'attesa è il
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