Copertina 7

Info

Anno di uscita:2023
Durata:44 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. BLIND TO REASON
  2. DREAM HIGHER
  3. MY DESTINY
  4. FIND SOMEBODY TO LOVE
  5. ANOTHER LIFE
  6. RENEGADE HEART
  7. DRIVING AND DREAMING
  8. THROUGH IT ALL
  9. EVERYTHING TO LIVE FOR
  10. GENERATIONAL

Line up

  • Jim Peterik: vocals. Keyboards. guitar
  • Toby Hitchcock: vocals
  • Ed Breckenfeld: drums and percussion
  • Mike Aquino: guitar
  • Bob Lizik: bass
  • Christian Cullen: keyboards and orchestration

Voto medio utenti

Anche se quello dell’artista non è esattamente un “lavoro” come tutti gli altri, analogamente a quanto accade alle maestranze “normali”, non è inconsueto che ad un certo punto della propria lunga vita professionale emerga un pizzico di “stanchezza” e che la routine prenda il sopravvento sulla vitalità espressiva.
Evidentemente nemmeno gli “immortali” come Jim Peterik (classe 1950) sono esenti da questo rischio potenziale, tanto che dopo una carriera ormai cinquantennale, giunto alla settima prova discografica dei suoi Pride of Lions, l’impressione è proprio che il “mestiere” si sia impossessato di queste nuove dieci canzoni, tutte godibili e formalmente impeccabili, ma carenti di quella “scintilla” emotiva capace di trasformare l’effetto “nostalgia” in qualcosa di più duraturo e solido.
In “Dream higher” troverete ancora una volta tutti gli elementi costitutivi tipici del gruppo (melodia seducente, epos e lirismo) e della “storia” dei suoi interpreti, ma il tutto stavolta sembra declinato in una versione leggermente più opaca, velata di eccessivo formalismo.
Le buone notizie riguardano una teatralità meno spiccata e naif di certi episodi del passato e tuttavia, dopo la “classicissima” openerBlind to reason”, bisogna attendere la sontuosa atmosfera cinematografica di “Another life”, il ritmo hardeggiante di “Renegade heart” e la verve di “Driving and dreaming” per vedere stimolati a fondo i gangli sensoriali degli appassionati del genere.
Una citazione specifica se la merita pure la Westcoast-ianaThrough it all”, mentre per quanto riguarda il resto del programma, seppur immerso in un crogiolo di classe, competenza e cultura adulta che molti altri si possono solo sognare, si può serenamente parlare di una esposizione musicale “solamente” assai gradevole e rassicurante.
Da fedeli estimatori di Peterik e dei Pride of Lions, non è poi troppo difficile concedere loro una “pausa” artistica, soprattutto se di livello “superiore” come questo “Dream higher”, convinti che sapranno recuperare quanto prima quell’ispirazione scintillante che li ha resi straordinari protagonisti della scena melodica contemporanea.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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