Copertina SV

Info

Anno di uscita:2023
Durata:36 min.
Etichetta:Go Down Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. LEE VAN CLEEF
  3. SWEET LITTLEFEATHER
  4. REBEL FACE
  5. TABERNA EL CUBANO II
  6. WOUNDED KNEE
  7. STICKMAN BLUES
  8. UN TRENO PER SANTA FE
  9. LONG RIFE
  10. BADGER TRACKS
  11. HERMANO
  12. EL SANTO
  13. REBEL FACE (REPRISE)
  14. RIDING HOME
  15. AWAKE
  16. WHEN THE NIGHT IS OVER (BONUS)

Line up

  • Dome La Muerte: electric and acoustic guitar, percussion, harp
  • Luca Valdambrini: organ, synth, acoustic guitar, backing vocals
  • Alessandro Quaglierini: bass
  • Emiliano Giuliani: drums
  • ADDITIONAL MUSICIANS
  • Elia Petrosino: drums and percussion on "Rebel Face", "Stickman Blues", "Badger Tracks", "El Santo", "Riding Home"
  • Selenia Zabaroni: accordion on "El Santo"
  • Max Ear: drums on "Intro"
  • Hugo Race, Max Larocca, Nicola Baronti, Matteo Sodini in
  • the bonus track: " When The Night Is Over"

Voto medio utenti

Quella di Dome La Muerte è una carriera incredibile, che prima o poi meriterebbe un approfondimento serio: parliamo di uno dei prime movers del Granducato Hardcore con i mitici CCM (Cheetah Chrome Mutherfuckers, “400 Fascists” è del 1981), che dopo ha esplorato sonorità Post Punk/New Wave (con i piacentini Not Moving), lo Stoner (Hush), il Beat (Gli Avvoltoi), il Rock ‘N Roll ed il Folk da solista, senza dimenticare il suo forte impegno per la causa dei nativi americano, con tanto di collaborazioni con Lance Henson (poeta Cheyenne) e John Trudell (poeta e attivista Sioux, nonché cantante e attore).
Se questa non è una carriera incredibile, ditemi voi cosa può essere…

Nei 2000 con i The Diggers l’artista toscano ha riscoperto il lato più Garage Rock del suo animo, mentre da solista (“Poems for Renegades” del 2011) e con la diramazione E.X.P. è andato su lidi più Folk/Psych.

In direzione opposta con quanto fatto in “Lazy Sunny Day” del 2017, che era un album pieno di colori realizzato con una ricca tavolozza stilistica che dalla Psichedelia Hippie abbracciava suggestioni indiane e western, “El Santo” è un lavoro particolarmente minimale e atmosferico.
Il secondo parto discografico degli E.X.P. è stato concepito come una colonna sonora e fin dalle prime note e impossibile non volare con la mente alle immortali colonne sonore del Maestro Sergio Morricone: atmosfere molto simili sono riscontrabili in più punti, come ad esempio nel Country elettrificato di “Sweet Littlefeather”, in “Leen Van Cleef” o nella spettacolare “Taberna El Cubano II”.
Mentre un’altra perla, “Hermanno” ha un’atmosfera molto vicina a “The Glory of the Hawk” nella versione fatta dai Death SS.
Snocciolando la scaletta si scoprono, tra le tante, anche chincaglierie sonore come la marcetta “Rebel Face” o la baldanzosa “Long Rifle”.

El Santo” è un flusso musicale ed emozionale, una cavalcata crepuscolare tutta strumentale verso un orizzonte ignoto ed evocativo fatta da un’artista vero.

“... Perché anche i più "cattivi" ogni tanto vogliono una bella melodia e una chitarra acustica.”
(cit. anonimo dal web)


Recensione a cura di Seba Dall

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