Insolito moniker per questa band dell’hinterland milanese, che sembrerebbe rievocare un combo grindgore o brutal death e invece si diletta in un metal moderno ed aggressivo, sulla scia di quanto l’America ci propina da almeno una decina di anni a questa parte.
La band risente molto dell’influenze d’oltreoceano e dopo un breve intro slipknottiano si lancia a spron battuto in ritmiche serrate e vocals sofferte, atmosfere groovy e scratches incessanti. Questi ultimi sono sicuramente la componente più interessante in quanto, per una volta tanto nel panorama generale, non sono inserite solo per fare numero, ma hanno un uso massiccio e razionale che tende ad aumentare l’intensità sonora della proposta. Per il resto la band pur sapendoci fare non impressiona per capacità compositiva, laddove ad esempio “Shoot Yourself” è un chiaro rimando alla schizofrenia irrequieta dei System Of A Down e la seguente “Lost In Me” è troppo persa in derive korniane, soprattutto nel cantato sofferto e nell’alternanza tra parti melodiche e altre pesanti. Ciò introduce ad un’ulteriore critica al combo milanese, ovvero la voce del singer Marco. Il ragazzo ha una bella voce, la quale si esprime al meglio soprattutto nei passaggi più puliti ed atmosferici con vibrazioni calde ed espressive, ma appena tenta di andare in overdrive con la voce, non riesce ad esprimere potenza e cattiveria e, più volte, è salvato dall’intervento di backing vocals, queste si realmente cattive. Ricordo che ai miei tempi avevo anch’io di questi problemi avendo un range che andava da una calda voce melodica ad un growl ultra gutturale, ma non riuscivo ad esprimermi al massimo in screamin’ senza che mi privassi della mia voce per qualche giorno. Da questo punto di vista consiglio ai Carnaio Immondo di non scartare a priori una soluzione con doppio singer, di cui uno deputato alle vocals aggressive.
I Carnaio Immondo danno il meglio di sé quando affrontano il lato melodico della loro musica, pur non difettando dal punto di vista aggressivo, il quale però abbisogna di maggiore cura.
In definitiva ci troviamo di fronte ad una band dalle sicure qualità, ma che ha bisogno di un bel passo avanti dal punto di vista compositivo e dal punto di vista delle altre cosucce già citate. Non sottovaluterei nemmeno la possibilità di un cambio di moniker, quello attuale è, a mio umile avviso, brutto e poco rappresentativo della proposta della band.
Contatti: www.carnaioimmondo.com
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