Allora, miei cari
gourmet dei suoni
adulti, avete consumato ripetutamente quel piatto prelibato denominato “
Appetition”, “cucinato” ad arte da
Tommy 'Satin' Nilsen e servito al mondo dalla
Art Of Melody Music & Burning Minds Music Group?
Sono sicuro che la risposta è entusiasticamente affermativa, e anche se, come credo, continuate a gustarlo con immutata soddisfazione, è giunta l’ora di comprendere meglio come tutti quegli ingredienti sonori si siano così ben amalgamati, approfondendo le ricette precedenti con cui uno degli
chef stellati dell’
AOR contemporaneo ha stregato (oltre a tutti gli estimatori del genere) l’etichetta italiana, inducendola alla pubblicazione del suddetto
gioiellino del 2022.
La ristampa, sempre targata
Art Of Melody Music, di “
Satin”, uscito in origine nel 2014 e non molto noto dalle nostre parti, appare dunque come un vero “regalo” per chi ancora non conoscesse il debutto di questo favoloso cantante, produttore e polistrumentista norvegese, dotato di una sensibilità espressiva rara e distintiva, e tutto questo fin dai primi passi mossi nella convulsa scena discografica del terzo millennio.
L’opera, infatti, illustra in maniera palese e inappuntabile come il nostro “dominasse” assai bene la materia melodica, esibendo un’innata vocazione e una spiccata maturità artistica, capaci di irrorare di
feeling e di suggestione le sue avvincenti composizioni e le sue sentite interpretazioni musicali.
Il livello qualitativo dei brani contenuti in “
Satin” è dunque “sorprendentemente” già molto elevato, a partire da una “
Fire the shot” che farà fremere di compiacimento i tanti “orfani” del migliore Bon Jovi, seguita da una delicata e appassionata
ballatona sinfonica dal cospicuo impatto emotivo intitolata “
Don't know the words”.
“
I've been crazy” e “
I want us” rivelano il lato più spensierato di
Satin, "
Leave it be” quello maggiormente grintoso e
bluesy, mentre con il
pathos notturno di “
Life will never slow down” il coinvolgimento emozionale della raccolta sale ulteriormente di grado, sfiorando l’eccellenza piena anche nella vivacità seduttiva di "
Some call it love” e nelle brillanti pulsazioni armoniche e nel
refrain contagioso di "
Part of it”.
Il clima
rootsy e corale di “
Friends” (molto bello il
guitar solo) e il romanticismo magniloquente di "
I don't need anybody” rappresentano altri momenti piuttosto emozionanti di un
album che in questa riedizione viene integrato dalle
bonus-track giapponesi “
If you're walking away” (energica e maliosa) e “
Back before I go” (gioiosa e spigliata), altri due frammenti di ragguardevole classe e di notevole ispirazione melodica.
Tre anni dopo
Satin pubblicherà “
It's about time” (anche questo oggetto di riedizione da parte del
Burning Minds Music Group … ne riparleremo …), ma che
Satin esigeva molta più attenzione di quella attribuitagli dalla comunità melodica internazionale era già evidente fin da questa prima gustosa e raffinata vivanda sonora … provatela, e buon appetito!
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