Copertina 4

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2023
Durata:42 min.
Etichetta:Smile Music

Tracklist

  1. NILE
  2. FIFTH DIMENSION
  3. AFTERGLOW
  4. WAITING FOR THE RAIN
  5. NEVER STAY AT HOME
  6. THE SCENT IN THE ROOM
  7. PROMISE OF TOMORROW
  8. FALLING INTO NOWHERE
  9. FOREVER TOO LATE
  10. DAY FOR NIGHT

Line up

  • Štefan Hodoň: guitars
  • Ľuboš Senko: vocals
  • Peter Drábik: guitars
  • Filip Andel: bass
  • Miriama Hodoňová: drums

Voto medio utenti

Vado subito dritto al punto, senza tanti giri di parole: Fifth Dimension, terza fatica discografica degli slovacchi Eufory, è un lavoro orrendo!
Arrivare alla fine di questo disco è stata un'impresa titanica; sono stati 42 minuti di pura agonia musicale, sicuramente uno dei lassi temporali più sprecati della mia esistenza!

Il lavoro in questione é un concentrato di composizioni scontate e anonime, sonorità tremendamente plasticose, una voce piatta (oltretutto spesso filtrata), e una sezione ritmica che, definire "confusa", è un eufemismo.
Le trame melodiche sono monotone, non incidono mai e, ciò nonostante, brani come la title-track, Waiting For The Rain, Forever Too Late, puntano sorprendentemente tutto su di esse, per trasmettere una qualche sorta di emozione, con risultati palesemente imbarazzanti e controproducenti.
Tuttavia, il punto più basso di Fifth Dimension, viene raggiunto in occasione delle insignificanti ballate (ce ne sono ben 2...come se il disco non fosse già abbastanza noioso di suo), The Scent In The Room e Forever Too Late, oppure in corrispondenza delle artificiali Promise Of Tomorrow e Day For Night, veri e propri inni al “pop metal” o "dance metal" o “plastic metal”; insomma, chiamatelo come volete, l’unica cose certa è che...NON è metal, ma un penoso tentativo commerciale di piacere alla massa (concetto diametralmente opposto ai valori del "True Metal").

Di solito, quelle poche volte che, per onestà intellettuale mi tocca farlo, mi rincresce parlare in termini negativi del lavoro di una band perché, indipendente dal risultato finale, so bene quanto sudore, cuore e impegno ci siano dietro la composizione di un disco, ma oggettivamente, in Fifth Dimension non c’è nulla di tutto questo, pertanto non riesco a provare nemmeno un briciolo di rimorso per un giudizio cosi severo. Mi scuseranno gli Eufory se non stato tenero e politicamente corretto, ma forse, piuttosto che risentirsi per questo, farebbero meglio a concentrarsi maggiormente sulla qualità della loro proposta musicale.


Recensione a cura di Ettore Familiari

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