Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:34 min.
Etichetta:Dying Victims Productions

Tracklist

  1. KNEEL BEFORE THE GODS
  2. CRIMSON OBSESSION
  3. GLITTERING DEATH
  4. SHARP MAGIK STEEL
  5. BEHIND THE MIST
  6. NEUTRALIZED
  7. WAKE UP SCREAMING
  8. UNHOLY ODYSSEY

Line up

  • Diego Mendoza: bass
  • Rites666: drums
  • Yeison Ruiz: guitars, vocals
  • Metalbringer: guitars, vocals

Voto medio utenti

Interessante debutto questo che ci arriva dalla Colombia, nello specifico da Bogotà, dove un manipolo di giovani borchiati e baffuti musicisti insegue i fasti del thrash metal ottantiano riversando la propria carica nei 34 minuti di Sharp Magik Steel.

Loro si definiscono speed metal ma è da intendere in senso primigenio, cioè quando speed e thrash erano agli abori e quasi sinonimi. Nel loro sound non ci sono molte tracce di speed in senso stretto, quello di formazioni come Agent Steel, Savage Grace o Exciter, quello che troviamo invece sono canzoni andanti, costruite su tupa tupa ignoranti e con riff semplici, spesso basati su power chord, gang vocals a supporto, suoni riverberati e qualche rallentamento da headbanging.
I Reckless non fanno certo della tecnica la loro arma principale ma preferiscono buttare nei loro pezzi energia, senza per questo raggiungere un'ultra-velocità fine a se stessa. Insomma, siamo dalle parti della Bay Area tra l’83 e l’85.

"Glittering Death" è certamente il punto più alto del disco, un pezzo completo e articolato, una bomba totale di thrash old style aggressivo con parti melodiche, cambi di riff, tupa tupa, assolo con wah wah… c’è davvero tutto; anche un rallentamento scapoccione. Insomma, un Bignami del thrash vecchia scuola. Se tutti i brani fossero a questo livello il disco si prenderebbe un 7,5/8.
Buona anche "Crimson Obsession", introdotta da sintetizzatori che ricordano Carpenter, sa alternare velocità, rallentamenti nel punto giusto e un pizzico di melodia rimanendo potente, lineare ed efficace. Purtroppo non tutti i pezzi sono all’altezza di quelli che vi ho appena accennato e, per quanto piacevoli e godibili, non lasciano propriamente il segno. Abbiamo qualche riff con effetto flanger ("Behind the Mist") e l’utilizzo frequente di tempi dispari e accenti metricamente insoliti a portare un pizzico di imprevedibilità, senza che questo sconfini mai in qualcosa di troppo arzigogolato o inutilmente complicato ("Neutralized", "Wake Up Screaming") ma riescono a mantenere un certo magnetismo e interesse. In tutto questo turbinio musicale abbiamo una voce che definirei abbastanza adeguata alla proposta: sporca ma non troppo, sempre lontana e riverberata, che non si alza verso tonalità che non può raggiungere ma che viene supportata da controcori per essere più incisiva.

Sharp Magik Steel riesce a far passare una mezz’ora in modo piacevole, magari alla guida o durante una corsa, fornendo l’energia necessaria e la giusta dose di ignoranza quotidiana.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Inserito il 24 ott 2023 alle 10:20

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