Heavy Load - Riders of the Ancient Storm

Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:49 min.
Etichetta:No Remorse Records

Tracklist

  1. RIDE THE NIGHT
  2. WE ROCK THE WORLD
  3. WALHALLA WARRIORS
  4. ANGEL DARK
  5. SLAVE NO MORE
  6. RAVEN IS CALLING
  7. SAIL AWAY
  8. BUTTERFLY WHISPERINGS

Line up

  • Ragne Wahlquist: vocals, lead guitar, keyboards
  • Styrbjörn Wahlquist: drums, backing vocals
  • Torbjörn Ragnesjö: bass
  • Niclas Sunnerberg: guitar, backing vocals

Voto medio utenti

Eroi della mia gioventù... che tornano a quarant'anni esatti dall'uscita del precedente "Stronger than Evil", con un nuovo album.

Cosa aspettarsi da "Riders of the Ancient Storm"? Saranno invecchiati bene oppure come il sottoscritto si sono arrugginiti e hanno già iniziato a scricchiolare? Sono stati in grado di rievocare la magia di un tempo oppure ci troveremo di fronte ad un tentativo imbarazzante da parte di vecchie glorie imbolsite?

Partiamo subito dicendo che ormai è da qualche anno che il quartetto svedese è tornato in azione, partecipando a festival come il Keep It True e l'Up The Hammers o allo Sweden Rock, e nel frattempo la No Remorse Records aveva iniziato a ristampare le loro precedenti uscite.
Evidentemente è vero che l'appetito vien mangiando, è così sempre in collaborazione con l'etichetta greca, gli Heavy Load hanno rilasciato un nuovo album, sul quale ritroviamo tre quarti della formazione classica, i fratelli Wahlquist e il bassista Torbjörn Ragnesjö, mentre alla seconda chitarra è confermato l'ex Steelwing Niclas Sunnerberg, già con il gruppo nelle succitate date live.

Veniamo però a "Riders of the Ancient Storm", e ammetto che è stato un piacere scoprire che è proprio come mi sarei aspettato: old-school, anche nella resa sonora, con quel piacevole e demodé blend di Hard Rock, Heavy & Epic Metal sul quale si staglia la caratteristica voce di Ragne Wahlquist, con a corollario quell'immancabile immaginario che rimanda alle saghe Vichinghe, tema caratteristico anche delle loro copertine. A riguardo va ricordato come la No Remorse abbia anche dato alle stampe "Wahlgaard Saga", una raccolta di racconti scritti dallo stesso Ragne Wahlquist (disponibile anche in un Delux Box limitato a sole 300 copie numerate a mano) e che hanno ispirato i testi di alcuni dei brani, come nel caso di "Walhalla Warriors", "Angel Dark", "Raven Is Calling" e "Sail Away".
La prima canzone che incrociamo è però "Ride the Night", anthemica opener che nella sua (apparente) semplicità e linearità lascia intendere dove affondano le radici del Power Metal Europeo, mentre la fortemente seventies (quasi zeppeliniana e con Styrbjörn Wahlquist alla voce) "We Rock the World" si dipana lenta, sospinta dalle pulsazioni di Styrbjörn e Ragnesjö, e drappeggiata dal guitarwork di Ragne e Sunnerberg. Sono ancora i battiti di Styrbjörn a dettare i tempi di "Walhalla Warriors", brano (che risale al 1986 e già proposto live) dall'afflato epico dove i vari musicisti si ritagliano gustosi spazi solisti senza però rinunciare a quel lavoro d'assieme che ne fanno uno dei momenti più rappresentativi del disco. Decisamente meglio della seguente "Angel Dark" che seppur parta bene con una lunga porzione strumentale vede poi gli Heavy Load tentennare proprio alle prese con uno dei loro punti di forza, le linee vocali che qui appaiono arruffate e confuse. Di tutt'altra pasta si rivela invece la superba "Slave No More" con quel suo sviluppo tra il doomeggiante e il progressive, che vede nuovamente Styrbjörn al microfono e che mi ha fatto subito pensare ai Black Sabbath di "Headless Cross", una prova da applausi a scena aperta e per tutti gli otto minuti di durata.
Se avessi avuto ancora qualche dubbio sull'opportunità del ritorno sulle scene da parte degli Heavy Load, un episodio di questo spessore li avrebbe letteralmente spazzati via, e comunque non avrebbero avuto vita facile nemmeno alle prese con l'irruenza di "Raven Is Calling" e con il pathos espresso da "Sail Away", prese entrambe per mano dai fratelli Wahlquist (con Ragne che fa un ottimo lavoro anche alle tastiere) e condotte ad una inebriante vittoria. Ci si può quindi ritemprare all'ascolto degli eleganti arpeggi di "Butterfly Whisperings", chiusura acustica per un lavoro che non forse è un capolavoro, e non ho mai ritenuto tali nemmeno i loro due primi full length, ma è indubbiamente un gran bell'album che ha avuto anche il merito di trasportarmi indietro nel tempo, accompagnandomi dal mangiacassette della mia DeLorean DMC-12, sino ai primi anni '80.

I Am Stronger Than Evil
I'm Gonna Change My World


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 ott 2023 alle 08:34

Per il sottoscritto e a livello strettamente emozionale uno dei dischi della vita, atteso per per quasi trent’anni ( da quando ascoltai per la prima volta il CAPOLAVORO Death or Glory ). Slave No More, Valhalla Warriors e Raven is Calling entrano di diritto nell’Olimpo dell’epic metal di ogni tempo e luogo. Grazie Ermo per aver dato luce in modo lucido e professionale ad un lavoro come questo, sicuramente fuori contesto, anche nei suoni molto settantiani, in un mondo del metallo sempre più in linea con i tempi attuali e sempre meno genere di nicchia.

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