Con poco più di 21 minuti di musica, si ripresentano sul mercato discografico i canadesi
Imperialist i quali, in estrema continuità, ci danno in pasto un EP di 5 brani che riprendono, pedissequamente, quanto ascoltato con il precedente
"Zenith".
Sci-fi Black Metal, dunque, con inflessioni Tecno Thrash e riferimenti ai mai troppo osannati Dissection. Esattamente come vi avevo scritto in occasione del precedente lavoro.
Identica, purtroppo, è anche la sensazione di mancanza di anima in una musica, suonata e registrata bene, che non riesce a farsi ricordare ma che, al contrario, sembra un puro esercizio di stile, fatto bene per carità, ma sempre esercizio di stile.
Gli
Imperialist preferiscono concentrarsi sul concept "spaziale" e sulle atmosfere fredde da buio interstellare, ma non riescono a scrivere canzoni che restino in mente o che ti invoglino ad essere riascoltate, e, salvo brevissimi tratti sottolineati da pregevoli solos e buone tastiere, non impediscono che sia la noia a diventare protagonista di
"Quantum", un album che non lascerà traccia del suo passaggio sulla Terra.
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