Fondati nel 2019 a Stoccarda, i
Front Row Warriors arrivano al debutto discografico per la
Rock Of Angels Records con l’obiettivo di condurre il pubblico in un viaggio musicale attraverso l'
hard-rock e l'
heavy metal degli ultimi trent’anni, e a conferma di tale intento “
Wheel of fortune” ostenta un valente sfruttamento dei dogmi della rinomata scuola siderurgica teutonica, mescolanti piuttosto bene con certe accattivanti cromature soniche di tradizione statunitense.
Un suono al tempo stesso tagliente e seducente, insomma, alimentato da due chitarre affilate, dalle puntuali colorazioni di una tastiera, da una solida sezione ritmica e da una voce stentorea, ricca di notevoli dosi di vitalità e di espressività.
La presenza di
Elkie Gee alla gestione microfonica e l’estrazione stilistico / geografica del gruppo finiscono inevitabilmente per evocare i nomi di Warlock, Zed Yago e Laos come plausibili pietre di paragone da fornire al lettore, al quale però ritengo opportuno segnalare anche il contributo al programma di fugaci reminiscenze Queensryche-
iane, come accade nella suggestiva
power-ballad “
Wasted life” o in “
Dystopian time”, cantata in duetto con l’ospite
Todd Michael Hall (J. Starr's Burning Starr, Riot V).
Il resto è una godibile raccolta di frammenti sonori edificati su adescanti melodie muscolari (“
Chasing shadows”, l’
anthem “
Deadly sins”, la
title-track dell’opera) ed incisivi sconfinamenti in territori esplicitamente
class-metal (“
Fantastic”, la
Lee Aaron-esca “
Love is not a game”), a cui si aggiunge qualche momento leggermente meno efficace dal punto di vista compositivo (“
Hell invaders”, “
Hell awaits”, “
The hunter”), pur rimanendo salda l’energia e la grinta di una
band da premiare per i risultati attuali e da seguire con attenzione nei suoi futuri passi artistici.
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