L’anno scorso ho avuto la possibilità di apprezzare i due protagonisti di
“Sea Of Hopeless Angels” nell’ambizioso esordio dei Mask Of Confidence,
“un lavoro riuscito e affascinante” - mi autocito - che ha ancora molto da dire a distanza di mesi.
Questo disco è altrettanto coinvolgente, anche se con una personalità ben diversa, ispirata soprattutto agli iconici film di Wim Wenders
“Il Cielo Sopra Berlino” e
“Così Lontano, Così Vicino”, e agli esperimenti sonori di Brian Eno con David Byrne (
“Damiel”) e con Robert Fripp (
“Comfort And Trust”).
La titletrack suona minimale e introspettiva, mentre la successiva
“Angels Fall” - al contrario - è ipnotica e concitata, e ben si sposa con le atmosfere industrial della lunga
“Blood Gold”. Se l’essenziale
“Ghost World” sembra uscita dall’unico e sottovalutato album degli Storm Corrosion, la conclusiva
“Cassiel” sorprende accompagnando il compianto Ennio Morricone dal deserto americano nelle galassie più remote.
Un coraggio lodevole.
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