Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:49 min.
Etichetta:Non Serviam Records

Tracklist

  1. CONVOLUTED REALITY
  2. THERAPEUTIC TORTURING
  3. SANITY OBFUSCATION
  4. INCARCERATED RECOLLECTIONS
  5. DEMENTED MASQUERADE
  6. DAWN OF MALEVOLENCE
  7. CRIMSON REDEMPTION
  8. FROM SUFFERING TO VIOLENCE

Line up

  • Edwin Nederkoorn: drums
  • Michel Alderliefsten: guitars
  • Olivier van der Kruijf: vocals
  • Robin Zwiep: bass
  • Bart van Wallenberg: guitars

Voto medio utenti

Non danno nessun segno di cedimento gli olandesi Bloodphemy, che da quando si sono riuniti nel 2015 dopo ben dodici anni di inattività, hanno incanalato un disco dopo l'altro ognuno a cadenza biennale. A capo di tutto ciò, vi è Edwin Nederkoorn, batterista presente sin dalla formazione, che continua a mandare avanti la band arrivata quindi alla pubblicazione di 'Dawn Of Malevolence'. Il death proposto dal gruppo è rimasto pressochè invariato nonostante gli anni, diretto, intriso di un groove in determinati passaggi che riesce a non far sembrare il tutto un muro di mattoni dove viene difficile distinguere una canzone dal'altra, e una componente tradizionalistica che si ancora alla scuola svedese, in particolare Entombed e Grave.

Non che questo richiamo sia una cosa grave, anzi. Sfido chiunque che ascolti 'Sanity Obfuscation' a non ricordarsi di quel suono grasso delle chitarre proprio di Ola Lingdren, capace di ammaliarti e di non lasciarti più, ormai intrappolato. I Bloodphemy comunque mostrano anche una certa dose di personalità, puntando sull'immediatezza con la Titletrack dove il ritornello cantato da Olivier van der Kruijf fa un po' il verso a Glen Benton, o 'Therapeutic Torturing', ma la maggior parte della durata viene presa di prepotenza da mid tempo costruiti per un headbanging furioso, vedasi 'Demented Masquerade', e a volte ci si trova un po' di melodia ed altre volte di meno, ma il tutto viene costruito in maniera da non annoiare. Un vero peccato che il disco in generale suoni in maniera veramente pessima, un basso abbastanza sotterrato nel mix, e capisco anche il voler suonare in una certa maniera old school, ma ascoltare 'Dawn Of Malevolence' dall'inizio alla fine in questo modo risulta abbastanza difficile.

In generale comunque parliamo di un prodotto riuscito mediamente bene, certo poteva esserci qualche accortezza qua e là che avrebbe aumentato il voto in calce, e la speranza è che la band da qui al prossimo album si prenda il suo tempo e lavori su queste piccolezze, che talvolta possono fare la differenza.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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