Dopo trent'anni di carriera, risulta difficile scrivere qualcosa di nuovo per un gruppo leggendario come quello dei
Varathron: ai più giovani basti sapere che senza di loro, e pochi altri, non sarebbe mai esistito il Greek Black Metal, l'alternativa più originale al metallo nero del Nord Europa, e che la lora carriera è costellata di album uno più bello dell'altro.
Questo è e sempre sarà.
"The Crimson Temple", ottavo album di lunga durata dei greci, sempre rilasciato dalla
Agonia Records, è, esattamente, quello che ci si doveva aspettare dal gruppo: classe sopraffina, zolfo, Mediterraneo, epicità, melodia dal sapore antico, istinto quasi progressive e, soprattutto, un'attitudine che MAI ha fatto difetto permettendo ai
Varathron di non scendere a compromessi in nessun momento della loro carriera e di suonare, dunque, sempre e soltanto, per loro stessi ed i loro demoni.
La cosa più impressionante è che, nonostante il trascorrere del tempo, la qualità della musica resta sempre alta, a tratti altissima, con il risultato che
"The Crimson Temple" suoni moderno, nonostante il suo evidente sguardo rivolto al passato, devastante quando
Necroabyssious e soci lasciano che sia l'inferno a parlare attraverso le note, misterioso, invece, quando sono le contorte e maestose melodie di Terre lontane ad assurgere a ruolo di protagoniste all'interno di canzoni, come di consueto, mai uguali a se stesse, ma sempre in costante divenire ed in costante bilanciamento tra mid-tempos di chiarissima matrice greca e brutali esplosioni di rabbia incontrollata che, ancora oggi, spazzano via la maggior parte della concorrenza plasticosa che c'è li fuori.
Non è semplice, ve lo garantisco, restare neutrali ed immuni al fascino di questo genere di musica e non farsi, quindi, prendere dal facile entusiasmo celebrando "troppo" il disco di un gruppo della
vita (perché questo sono i
Varathron per me, vorrei fosse chiaro), ma, facendo appello a tutta la mia imparzialità di scribacchino, non sono, comunque, riuscito a trovare un solo difetto che fosse uno a questo nuovo parto discografico e, dunque, se riponete fiducia nella mia lunga esperienza nel mondo dell'estremo, non potrete, e non dovrete, trascurare questa ulteriore manifestazione di oscurità e nero abisso che è
"The Crimson Temple", un lavoro che vi riporterà sui campi di battaglia di una antica, e meravigliosa, società che, una volta, era la culla della civiltà tutta e verso la quale ognuno di noi dovrebbe essere debitore al posto, invece, di perdere tempo, e la propria identità, accogliendo l'immondizia che viene da luoghi che a mio avviso, nemmeno avrebbero senso di esistere...
Per chiudere degnamente questa divagazione, torno a sottolineare come questa sia la "vera" arte oscura: intricata, velenosa, spesso elegante, conturbante e dalla splendida dimensione imperiale che farà breccia nei cuori di tutti gli amanti della musica con la M maiuscola.
Gloria imperitura ai Maestri
Varathron.