Suscita emozioni contrastanti il nuovo disco natalizio di
Tarja. Ammesso e non concesso che non sarebbe stata credibile l’ennesima ristampa di
“From Spirits And Ghosts”, il qui presente
“Dark Christmas” - caratterizzato dalla stessa squadra di lavoro e dalle stesse atmosfere del succitato full-length datato 2017 - manca dell’effetto sorpresa, nonostante il sempre prezioso contributo di
Jim Dooley nella rielaborazione dei classici invernali.
Le sonorità originali, sinistre e spettrali dominano incontrastate (
“The First Noel”, “Frosty The Snowman”), ed è buona anche l’idea del
continuum musicale con i brani che sfociano l’uno nell’altro. Tra Hans Zimmer e Two Steps From Hell (
“O Holy Night”, “Jingle Bells”) emerge l’elettronica nelle sue forme più inquietanti (
“White Christmas”, “Last Christmas”), che ben si sposa con gli episodi più propriamente hard & heavy (
“Jingle Bell Rock”, “All I Want For Christmas Is You”).
Le onnipresenti voci bianche impreziosiscono
“Rudolph The Red-Nosed Reindeer”, mentre l’originariamente orribile
“Wonderful Christmastime” di Paul McCartney sorprende per il piglio battagliero, evidente anche nella conclusiva
“Angels We Have Heard On High”. L’inedita titletrack strizza l’occhio al pop, confermando il modesto talento compositivo di
Tarja compensato però da un’interpretazione da brividi.
Comunque consigliato.
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