Finlandia e musica estrema sono da sempre un connubio vincente, e se parliamo di death metal è impossibile non richiamare alla mente quel seminale "
Nespithe" dei
Demilich che dal 1993 furoreggia nella mente e nelle orecchie di noi metallari incalliti.
In realtà gli
Human Target non suonano quel tipo di death ed in questo debut EP omonimo, che a conti fatti è praticamente il corrispettivo odierno di un demotape di qualche anno fa, sciorinano tutto il loro amore per un old school death metal decisamente lineare, grezzo e primordiale...ma anche decisamente efficace.
Sarà il fascino di una registrazione super low budget (ma mai impastata) che in questo contesto non solo non disturba ma ci sta alla grande, i brani praticamente tutti sotto i tre minuti di durata, riff semplici ma di effetto, da quelli più arrotondati a quelli più aggressivi e diretti e dai tempi più rallentati a vere rasoiate come la conclusiva "Violence of Art", ma in pratica mi sono trovato subito a scapocciare come un demente davanti al monitor durante l'ascolto dei sedici minuti di "
Human Target", rituffandomi letteralmente nel death metal perlopiù a stelle e strisce di fine '80 di tutti i grandi maestri del genere, prima che tecnicismi, contaminazioni e sperimentazioni prevalessero nei favori dell'audience anno dopo anno, lasciando una situazione odierna pressochè orfana - se non nell'underground più vero e disperato - di grandi nomi alfieri dell'OSDM.
La giovane band di Tampere ha dimostrato ancora una volta che se supportati da entusiasmo, amore e sincerità anche nel 2023 ha ancora un senso proporre death metal dei vecchi tempi...che, lo sappiamo, sono anche i bei tempi.
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