Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:48 min.
Etichetta:Battlegod Productions

Tracklist

  1. CHERIE
  2. SO WRONG
  3. TIME
  4. EYE FOR AN EYE
  5. CALL IT LOVE
  6. ONE MORE LIE
  7. CRY FOR ME
  8. FREE
  9. ON THE ROAD
  10. SMOKE AND MIRRORS
  11. YOU’VE GOT ANOTHER THING COMIN’

Line up

  • Willy: bass, keyboard, backing vocals
  • Marcus: guitars, backing vocals
  • Milosz: vocals, guitars
  • Steve: drums, backing vocals

Voto medio utenti

La prima “sorpresa” del 2024 risponde al nome di Nobody’s Fool, gruppo australiano attivo dal 2002 e artefice di altri tre album, a me completamente sconosciuti.
Una “ignoranza” da emendare quanto prima e un doveroso approfondimento che consiglio di effettuare a tutti gli estimatori di Ratt, Skid Row, AC/DC, Kix, Cinderella e Ozzy Osbourne sparsi nel globo terracqueo, ai quali, ovviamente, suggerisco innanzi tutto un immediato contatto con questo brillante “Time”, quarantotto minuti di cromato e ricreativo hard n’ heavy dalle sfumature stradaiole, un autentico sollazzo sensoriale per chi sostiene che “certi” suoni, benché privi di velleità “rivoluzionarie”, siano tuttora molto avvincenti e in grado di “attraversare” le generazioni.
Un misto di potenza e melodia inaugurato da una “Cherie” che piacerà agli estimatori di Ozzy e degli Scorpions, mentre Van Halen, Kiss e Britny Fox si affacciano nella pressione anthemica di “So wrong”, per poi passare, con “Time”, a rendere la ricetta sonora leggermente più pastosa e bluesy, pur mantenendo intatte energia e grinta.
Dopo i primi tre pezzi appare chiaro come il sound dei nostri sia dunque molto “riconoscibile” nei suoi tratti stilistici fondamentali, ma allo stesso tempo è altrettanto palese quanto il citazionismo non sia mai dilagante e la band possieda una particolare predisposizione per le costruzioni armoniche adescanti e il ritornello “a presa rapida”, due attributi che caratterizzano anche la contagiosa “Eye for an eye”, la ruvida e viziosettaCall it love” e la strisciante “One more lie”, che ammicca felicemente al repertorio di Alice Cooper (periodo “Trash” e “Hey stoopid”, in particolare).
Decisamente meno incisivi laddove, vedasi la stucchevole “Cry for me”, si tratta di addolcire i toni, i Nobody’s Fool riprendono a solcare territori espressivi maggiormente congeniali con le scansioni Zeppelin-esche di “Free”, anche se in realtà bisogna attendere il feeling coinvolgente di “On the road” e l’impeto pulsante di “Smoke and mirrors” per vederli tornare pienamente a loro agio, condizione confermata anche dal remake di “You’ve got another thing comin’” dei Judas Priest, un “classicone” celebrato con devozione e la giusta dose di vitalità.
Time” è un disco che non intende ambire alla “evoluzione” del genere e ciononostante riserva tante belle sensazioni a chi lo ama, ostentando uno standard qualitativo piuttosto elevato … ergo, per quelli che si riconoscono nella suddetta categoria rockofila, un’opera da non sottovalutare.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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