Se non avete ancora finito di abbuffarvi e continua a sbucare cibo in ogni parte della casa , beh potete provare quanto meno a limitare i danni scapocciando duro con il nuovo , terzo album , degli spagnoli
Svdestata, album devastante e tritaossa che farà la felicità dei più oltranzisti tra noi ... detta così sembrerebbe che ci troviamo di fronte a qualche perla nera impregnata di totale misantropia nordica e invece ... invece i nostri 4 madrileni ci propinano un bel blackened crust metal , ovvero? Ovvero tanta violenza di matrice crust, basata su velocità e zero compromessi, un cantato black-core e un'innata voglia di picchiare duro. La formula non è di quelle nuove ed originali, ma il risultato è sicuramente di qualità, certamente ancora più violento del precedente
‘Azabache’ che già non scherzava. La capacità principale della band è quella di saper fondere i differenti stili in maniera naturale, facendo si che si possa passare con estrema naturalezza da uno all’altro (ascoltare
‘Amargor’ per credere) senza per questo venierne 'shockati'. In mezzo a cotanta aggressività possiamo trovare un certo approccio melodic death, (‘Efimero’ su tutti) dove la violenza viene ‘apparecchiata’ e resa digeribile da una buona dose di melodia, mai troppo dolce e sempre al servizio dell’assalto musicale premeditato. I pezzi si somigliano tutti per compattezza, durezza, crudezza e sfacciataggine ‘core, unica concessione alla ‘differenza’ è la conclusiva title track che con i suoi oltre 11’ di durata manda un segnale ben preciso a tutti, ovvero che
Svdestada sarà una band che non smetterà mai di evolvere e che riuscirà a spostare sempre un gradino più in alto l’asticella delle proprie capacità compositive ... inizio d’anno con il botto
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