Alcuni forse ricorderanno Hubi come vocalist della prog metal band Dreamscape sull'album "Very" del 1998. L'anno scorso ha preso parte ad "immaginary Tales" dei Maeve Of Connact, progetto ad opera di ex membri dei Balck Jester ed Asgard.
Con questo recentissimo ed autoprodotto "Cut", Hubi intende avviare una sua produzione solista e lo fa partendo dalle basi che hanno ispirato le sue influenze, reinterpretando famosi brani degli 80s.
Meisel possiede un'ottima voce che unita ad una buona capacità interpretativa (lo si può notare da come si cimenta con questi vecchi classici) ne fa un singer promettente in prospettiva futura. Dobbiamo solo aspettare che risultati sarà in grado di proporci compositivamente nei prossimi albums.
Tra i musicisti di cui si avvale troviamo alla chitarra Marcel Coenen, ex Lemur Voice, ma da tener presente è un po' tutta la band che dimostra di saperci fare, in partilolare il drummer Frank Brunier.
Tra le sette covers qui presentate mi hanno particolarmente colpito la famosissima "Just Died In Your Arms Tonight" (dei Cutting Crew, tratta da "Broadcast") ingagliardita da una chitarra rocciosa e con tastiere heaven.
"Send Me An Angel" (Real Life) è totalmente stravolta sia nel ritmo, ora cadenzato e potente, anzichè dance come nell'originale; nei nuovi risvolti melodici di Hubi, sia nell'attitudine e nel sound ora davvero incazzati. Buona.
Stesso discorso per la successiva ballad "Drive" (Cars), che è resa più cattiva ed aggressiva, specie nel refrain.
Anche "Relax" (Frankie Goes To Hollywood) risulta molto più appesantita dell'originale, anche se personalmente avrei aggiunto un'ulteriore traccia di chitarra distorta ma dalla ritmica funk e magari un basso un po' più modulante e slappato.
Si prosegue con "The Sun Never Shines On Tv" (A-Ha) che gode di un bel lavoro di drums e vocals grintose.
Chiudono la tracklist il famosissimo hit dei Mr.Mister "Broken Wings", in cui viene ancor più estremizzato il crescendo del brano con gli strumenti che si inseriscono uno dopo l'altro col passare delle fasi del brano, ed il classico Rush "Red Sector A", sostanzialmente fedele all'originale.
Questo "Cut" si dimostra un cover-album piacevole e che evidenzia buone idee di base. Vedremo cosa frutteranno nel successivo debutto con composizioni originali.
Nel frattempo tributare un bravo a Hubi Meisel è più che doveroso!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?