Questa è chiaramente una band in fase di transizione. Nata come formazione nu-metal/crossover, radici che emergono in diversi passaggi vedi l'iniziale "Plastic face", nel tempo i The Dead Dogs hanno inglobato ulteriori influenze nel loro sound ed ora si muovono nel territorio ibrido di un heavy spesso, potente e muscolare, con interessanti aperture stralunate alla Down/Corrosion of Conformity.
Emblematica in questo senso la traccia "Red alert", ricca di elementi hard rock e perfino di lievi vibrazioni acide, ma i segnali di un cambiamento in atto si colgono un po'ovunque. Ancorate alle più recenti tendenze metal restano le vocals gutturali di Luigi Esposito, anch'egli però alla ricerca di nuove impostazioni come si nota nella conclusiva "The blando", con richiami vocali a Phil Anselmo post-Pantera ed addirittura un riff simil-stoner bello e sorprendente.
In sintesi i The Dead Dogs mostrano il potenziale adatto per intraprendere nuove strade, sganciandosi da un genere troppo rigido ed inflazionato oltre che in chiara contrazione. Ora occorre trovare il coraggio di osare ed incrementare progressivamente le componenti heavy rock, che possono rendere la proposta sempre più fresca e meno prevedibile. Non sarebbe male migliorare l'approccio melodico delle canzoni, un po'simili negli schemi vocali. Comunque per il quartetto napoletano auspico interessanti sviluppi futuri.
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