Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:34 min.
Etichetta:ATMF

Tracklist

  1. CALL OF ÆGIR
  2. SVARTR SÓL
  3. THE GREAT FLAME RISES
  4. WINDOWS EVERYWHERE
  5. THE VESSEL
  6. FIMM ÞRÍR SEX FIMBUL DAUÐI

Line up

  • Seiðr: vocals, guitars
  • Arant: drums
  • Osgilliath: bass

Voto medio utenti

Si è fatto attendere quasi quattro anni il nuovo album degli svedesi Seid, ma oggi, rilasciato in formato CD dalla ATMF, "Svartr sól" è finalmente sul mercato discografico dopo che, nel 2022, era stato realizzato "solo" in edizione digitale ed in pochi vinili.
Non sappiamo i motivi di questo lungo intervallo di tempo, lungo almeno secondo quelli che sono gli odierni canoni delle uscite discografiche, ne il perché dell'uscita a singhiozzo, ma l'attesa è stata ripagata da un lavoro che sa di antico, di tradizione e devozione alle proprie origini secondo gli stilemi di un, a tratti poetico, pagan / viking metal che, come per magia, ci riporta ai migliori lavori di Einherjer, Enslaved, Kampfar e Hades, senza dimenticare le evoluzioni più attuali del genere ed un forte tocco di personalità che porta gli svedesi ad essere, fondamentalmente, uguali solo a se a stessi.
"Svartr sól" è un lavoro profondamente radicato nella cultura nordica, è una ondata di gelo sulle nostre pelli, è il fuoco che riscalda le gelide notti invernali, è il canto degli uccelli, è una foresta che, silenziosa, ci preserva dal mondo circostante, è misantropia ed oscurità che si fondono in un urlo primordiale capace di duettare con, inaspettate, aperture melodiche di ampio respiro che si frappongono al muro devastante creato dai blast beats e dal riffing scarno e abrasivo delle magnifiche sei corde.
I Seid sono il classico prezioso tesoro che "vive" fuori dal contesto storico contemporaneo: le loro canzoni sono gli inni di guerra dei vichinghi e sono la forza catartica del metal estremo che, quando suonato con questa intensità e passione, riesce, sempre, a scalfire l'animo ed a scendere nelle profondità del nostro io, con la brutalità, certo, ma anche con l'arpeggio elegante, la tastiera quasi psichedelica, e quel tocco tipicamente nordico (magnifici i cori) che solo i migliori riescono ad avere perché trasformano in note la Natura a loro circostante ed i miti che essa sa conservare nel suo ventre materno.
I Seid, dunque, ci regalano un lavoro dal fortissimo impatto emotivo che ci riconcilia, ancora, con il vero senso che la musica sempre dovrebbe avere quando non intaccata dalla vile prostituzione artistica, un lavoro che mi auguro sappia fare breccia nei vostri cuori (oscuri) come lo ha fatto con il mio.
Arte e Natura senza tempo.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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