Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:47 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. THE WAY TO ROCK
  2. HOW LONG?
  3. ROAD TO REDEMPTION
  4. BELIEVER IN LOVE
  5. MOONLIGHT DREAMERS
  6. THE ANIMAL
  7. TOO LATE
  8. MR. FANTASTIC
  9. WINTER IN MAY

Line up

  • Massimo Marchetti: guitars, backing vocals
  • Igor Piattesi: vocals, backing vocals on tracks #1, #2, #4, #6, #7, #8, #9
  • Caterina Minguzzi: vocals, backing vocals on tracks #1, #2, #4, #5
  • Mirko Marchetti: vocals, backing vocals on track #9
  • Luca Nicolasi: bass
  • Giacomo Calabria: drums
  • Alessio Mosconi: keyboards on tracks #1, #2, #4, #5
  • Emanuele Lo Verde: keyboards on tracks #6, #7, #9
  • Andrea Lo Verde: keyboards on track #8
  • Samuele Benini: piano on track #5

Voto medio utenti

Too late” è uscito già da qualche tempo, ma in fondo non è mai “troppo tardi” (bella eh? … vabbè …) per segnalare un gruppo dedito al rock melodico, tanto più se italiano come i Last In Time.
In realtà, Massimo Marchetti, che del progetto è il principale “agitatore” (compone, suona e produce …), e i suoi pards (tutti musici dotati di una considerevole esperienza), dimostrano di possedere una visione abbastanza ampia del genere, integrando suggestioni AOR con digressioni hard-rock e strutture sonore d’estrazione prog-metal.
In un panorama musicale di riferimento molto “codificato”, la scelta della band di non allinearsi ad un unico modello stilistico è certamente un aspetto che depone a suo favore, così come funziona bene l’idea di affidare le parti vocali a cantanti differenti (Igor Piattesi dei Vicolo Inferno, Caterina Minguzzi e Mirko Marchetti), in grado di adeguarsi con una certa disinvoltura alle diverse esigenze espressive.
Quello che forse ha ancora bisogno di un pizzico di ulteriore “coordinamento” e l’alchimia musicale complessiva, la quale, inoltre, si gioverebbe di una piccola quota di supplementare capacità di “adulazione” nelle linee armoniche.
Insomma, qualche aggiustamento da applicare ad architetture musicali già parecchio raffinate, mature e ambiziose, che forniscono la loro immagine migliore nelle scansioni hard-prog concesse a “The way to rock”, nell’enfasi sentimentale di “Believer in love” (bello il duetto Piattesi / Minguzzi), nel mix tra Thin Lizzy e Rainbow di “Mr. Fantastic” e nel suggestivo tocco bluesy di “Moonlight dreamers”, dove la laringe di Caterina dà il meglio di sé, contrappuntata da un pulsante fremito ritmico e da un sensibile ed efficace guitar work.
Non spiacciono nemmeno l’assetto sonico graffiante e “mutante” di “The animal” e la singolare fusione Whitesnake / Dream Theater che traspare dalla title-track dell’opera, due brani di buona qualità, appena troppo ridondanti per sublimare in maniera inattaccabile gli effetti emotivi.
I Last In Time oltre a saper suonare, sanno costruire i loro pezzi con una certa creatività, una dote piuttosto rara che deve essere preservata, auspicando al contempo che in futuro possa essere integrata in un sound pienamente organico e incisivo.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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