The Devils, un duo Napoletano che incarna alla perfezione non solo il suono, ma pure l’attitudine del Rock ‘N Roll più infuocato e sfacciato.
Lo scorso anno abbiamo parlato su queste pagine virtuali del notevole “
Live at Maximum Festival”, album che non solo ha dato il via alla collaborazione con l’etichetta
Go Down, ma che rappresenta idealmente un passaggio di testimone tra due diverse fasi artistiche.
“
Let The World Burn Down” riprende quanto fatto dal precedente e ottimo “
Beast Must Regret Nothing”: rispetto agli iniziali “
Iron Butt” e “
Sin,You Sinners!” il Rock caotico e sconquassante di questo power duo mette in secondo piano il Punk ed il Noise Rock, per avvicinarsi sempre di più al Blues e alla musica Soul.
Fuzz a manetta e volumella rimangono il fil rouge tra tutti questi lavori, ma adesso i Diavoli del Rock ‘N Roll affondano sempre di più i loro artigli nella musica degli anni ’60, andandosi a legare in maniera sempre più intima con il Blues ed il Boogie.
Questo porta ad avere una musica sì graffiante e vigorosa, ma al tempo stesso la melodia si prende più spazio, la durata delle canzoni si fa decisamente meno Hardcore e i battiti al minuto diminuiscono e si fanno meno irruenti. Questo però non deve far pensare ad una “commercializzazione”, ma anzi è da vedersi in un’ottica di una crescita stilistica necessaria per non rimanere in un’impasse creativa.
Il flavour sempre più sessantino del gruppo viene inoltre esaltato da una produzione davvero riuscita nella sua ruvidezza e da una
Erica Switchblade che dividendosi nel doppio ruolo di cantante-batterista, dietro al microfono sta maturando parecchio, dando nuovi colori più soffusi alla sua voce, ma anche
Gianni Blacula si dimostra essere un chitarrista ritmico efficace nella sua apparente semplicità.
In questa mezz’ora spiccia oltre ai tre singoli giù usciti (“
Divine Is The Illusion”, “
Til Life Do Us Part” e “
Killer's Kiss”), nella tracklist trovano spazio anche due cover parecchio suadenti (“
Big City Lights” di
Wilkerson Brown cantata da
Cleo Randle nel ’66 e “
Teddy Boy Boogie” dei
Crazy Cavan ‘n’ The Rhythm Rockers del ’75 che viene rinominata “
Teddy Girl Boogie”) e la conclusione dell’album giunge con quella “
Horror and Desire” che vede ospite negli assoli il produttore
Alain Johannes con un finale da applausi.
Copertina discutibile a parte (quello stile fumettistico a mio parere non si sposa bene con lo stile delle precedenti peccaminose cover art), “
Let The World Burn Down” è un’ottima prova da parte di questi due musicisti: i voti questo giro lasciamoli da altre parti, perché queste sono canzoni dal sapore verace, che sprigionano la loro vera essenza sopra le assi di un palco e visto che i
The Devils fanno un botto di concerti, di occasione per rendervene conto ne avrete parecchie.
Senza ombra di dubbio uno degli highlits di questo periodo.
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